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City Vision score, ecco le città più vivibili d’Italia

Presentati i dati della community dedicata alla trasformazione intelligente dei territori che connettendo amministratori e imprese favorisce innovazione e sviluppo


C’è la storia di Tollo, comune abruzzese di 4mila abitanti prevalentemente vitivinicolo, e il Comune di Grottaferrata, oltre 20mila abitanti in provincia di Roma, tra le tante buone pratiche delle amministrazioni locali segnalate da City Vision, la più grande community italiana dedicata alla trasformazione intelligente dei territori, che dal 2020 connette amministratori pubblici, imprese e professionisti per favorire innovazione e sviluppo. Metropoli, ma anche borghi, città intelligenti che non si misurano solo dal progresso tecnologico, ma dalla capacità di armonizzare innovazioni e benessere a beneficio delle persone che le popolano. Spazi verdi per la pratica sportiva quotidiana, programmi per stili di vita sani, progetti che promuovano l’inclusione e una sanità efficiente sono solo alcuni esempi di ciò che rende una città davvero intelligente.

In occasione della tappa milanese dedicata al tema del benessere, a Mind – Milano innovation district a fine gennaio, è stato presentato l’edizione speciale del City Vision score, l’indice – frutto della collaborazione tra Blum e Prokalos – che analizza il livello di “intelligenza” di tutti i comuni italiani attraverso 30 indicatori e sei dimensioni chiave: smart governance, smart economy, smart environment, smart living, smart mobility e smart people.

«L’approccio è inclusivo – racconta Domenico Lanzilotta, direttore di City Vision –suddividendo i ranking in tre aree geografiche principali: Nord, Centro, Sud e Isole. Questo consente di analizzare le dinamiche di sviluppo anche in territori in cui i processi di trasformazione sono meno accentuati, più lenti, garantendo una visione più rappresentativa del Paese». Un approccio positivo che mette in evidenza i punti di forza e le aree di miglioramento per stimolare nuovi interventi a sostegno dell’innovazione dei comuni italiani. E che determini anche un effetto di trascinamento.


Il nuovo report incentrato sullo “smart living” incorona Credera Rubbiano (Cremona), Cordovado (Pordenone), Imola (Bologna), Casaletto Vaprio (Cremona) e San Secondo Parmense (Parma) come le città più vivibili d’Italia.


L’analisi ha evidenziato una supremazia del Nord Italia. Anche i piccoli borghi si affermano come modelli di sostenibilità e innovazione, come dimostrano Credera Rubbiano e Cordovado e in generale il dato di una popolazione media di 2600 abitanti nei primi dieci comuni in classifica. Tuttavia, non mancano esempi positivi anche nel Centro e Sud Italia: Bagno a Ripoli, ad esempio, si distingue per qualità della vita, raggiungendo il 37° posto in classifica. Nel Mezzogiorno, le città di maggiori dimensioni, tra cui Teramo (49°), L’Aquila (53°) e Pescara (61°), hanno registrato un miglioramento significativo, mentre, per quanto riguarda le isole, la Sardegna supera la Sicilia, dove a prevalere sono comuni di media e grande estensione. Tra i capoluoghi di provincia, Treviso, Parma e Vicenza guidano la classifica, posizionandosi rispettivamente al 20°, 25° e 29° posto a livello nazionale. Milano, pur penalizzata dall’alto costo della vita, si distingue per la qualità e la disponibilità dei servizi, occupando la 12esima posizione tra i capoluoghi e il 100° posto nella classifica nazionale complessiva.

Gli indicatori utilizzati per analizzare lo smart living sono i seguenti: la densità abitativa, il costo della vita, l’accesso ai servizi essenziali, la speranza di vita alla nascita e la copertura sanitaria locale che è stata valutata rapportando il numero di farmacie alla popolazione residente. Parlare di benessere non è facile, soprattutto all’interno delle amministrazioni comunali perché mobilità e infrastrutture sono spesso in cima alle liste degli obiettivi elettorali. Investire nell’essere umano, dicono gli amministratori al convegno di Mind, è però una priorità e con il fare rete il tutto è più semplice. L’innovazione è driver essenziale: per ottenere risultati efficaci, abbassare i costi e ottimizzare tempi e risorse. Dal teleconsulto alla teleconferenza fino alla assistenza a domicilio sfruttando le competenze del territorio, la ricetta dei comuni vincenti.

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