Da ottobre 2018 un light show d’eccezione accenderà la facciata del The Mart, l’edificio-icona della città americana
Sarà la città di Chicago a ospitare la più grande installazione digitale permanente al mondo. I preparativi sono già in corso verso il debutto fissato a ottobre prossimo che vedrà protagonista la facciata del Merchandise Mart, meglio noto come The Mart, l’edificio-icona della città americana.
Inaugurato nel 1930 – dopo appena due anni di cantiere – il maxi “building” si estende su una superficie di oltre 370mila mq per 100 metri di altezza e all’epoca balzò agli onori della cronaca come l’edificio più grande al mondo.
E ora un nuovo record è dietro l’angolo: l’installazione digitale che trasformerà la facciata principale in uno scenografico display non ha precedenti per la vastità dell’opera, per la sua natura permanente e anche per il suo valore economico
Il progetto vale 8 milioni di dollari (a cui si aggiungeranno 500mila dollari l’anno di gestione) ed è frutto di una partnership pubblico-privata: i fondi sono stati messi a disposizione dal Dipartimento degli affari culturali ed eventi speciali della Municipality of Chicago e dal Vornado Realty Trust, proprietario dell’edificio.
In realtà l’idea del progetto risale al 2014 quando fu approvato il Lighting Framework Plan, un piano che ha sortito un concept per illuminare, oltre al Merchandise Mart, anche altre importanti strutture cittadine a livello del waterfront, dalla Civic Opera House al Lower Wacker Drive fino ai ponti “movibili” che si stagliano sul fiume. Dopo quattro anni il primo progetto “Art on the Mart”, a firma del team dello studio di architettura Valerio Dewalt Train Associates e soprattutto di Obscura Digital la vera grande protagonista di questa storia.
La digital company di San Francisco vanta già nel suo curriculum video-proiezioni d’eccellenza. Dal Guggenheim Museum alla Sydney Opera House, dall’Empire State Building fino alla facciata di San Pietro a Roma: queste le grandi opere architettoniche che si sono fregiate dell’estro dei giovani artisti californiani. La roadmap per il The Mart prevede già a partire dalla prossima primavera la costruzione dell’impianto, fra allestimento della facciata e posa di 34 proiettori di nuovissima generazione. Questi ultimi saranno posizionati sulla Riverwalk, sul lungofiume nella porzione ad est della Franklin Tower e il Wacker bridge. Il sistema sarà “flessibile”, ossia in grado di gestire proiezioni di diversa natura in termini di risoluzione delle immagini e dei formati video.
Ancora da definire i dettagli operativi: si punterebbe ad “accendere” la facciata almeno per due ore a notte, probabilmente per cinque giorni a settimana per un totale di 10 mesi all’anno. Il tutto per un “light-show” che andrà in scena da qui ai prossimi 30 anni (questi i termini del contratto in fase di approvazione fra la Città di Chicago e i proprietari della struttura nel momento in cui si scrive).
Fissata a ottobre l’inaugurazione con una scaletta ancora tutto da definire nei contenuti e nella durata. Dopodiché – è stato annunciato lo scorso 25 febbraio nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto – la facciata ospiterà video-installazioni di artisti digitali ma anche a firma di studenti e designer e farà da sfondo anche ad una serie di video-iniziative in concomitanza con eventi e ricorrenze cittadine. Ma “no advertising and no commercials”, hanno assicurato i rappresentanti della City e del Trust. Perché Art on the Mart è e dovrà passare alla storia come un’opera d’arte.
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