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Bressanone, quando l’accoglienza incontra la cultura del design

Architettura e mete gastronomiche per un tour nel piccolo centro altoatesino


Se pianificate i vostri viaggi alternando tappe architettoniche a mete gastronomiche, una cittadina da non perdere è certamente Bressanone. Pantografo ha avuto l’occasione di visitarla in compagnia di alcuni dei più affermati studi di architettura della zona, come ModusArchitects e Bergmeisterwolf.
Il piccolo ed elegante centro altoatesino raccoglie sempre più esempi di architettura contemporanea -molto spesso frutto di concorsi pubblici e privati- capaci di dialogare garbatamente con il tessuto storico. Ve ne accorgerete immediatamente visitando l’ufficio informazioni turistiche situato in prossimità del centro e firmato dallo stesso ModusArchitects: cemento faccia a vista, ampie superfici vetrate, interazione osmotica fra esterno e interno, TreeHugger – questo il suo nome – vi accoglierà con le sue forme sinuose che si snodano attorno ad un platano esistente. Alcuni interventi, poi, si legano ad attività imprenditoriali nel settore della ristorazione e dell’ospitalità. Ne è un esempio Alter Schlachthof, l’ex macello recuperato dallo studio IMOYA Design & Architektur, oggi gestito dall’effervescente Lissi Tschöll, direttrice di ben quattro strutture alberghiere. Qui potrete gustare, fra gli altri piatti, gli gnocchi con ragù selvatico, ortica e mirtilli rossi o il carré di agnello in crosta di erbe, crema di sedano affumicato, blattln di patate, jus di timo, ma anche un burger di carne di cervo con pane multicereali, rucola, noci, cipolla rossa sott’aceto e salsa di mirtilli rossi. Il giardino antistante è poi l’occasione per consumare una deliziosa colazione o un aperitivo, magari allietati dalle melodie di uno dei tanti gruppi musicali locali. Se poi volete fermarvi a dormire, l’Alter Schlachthof dispone di camere molto particolari situate al piano mansardato. Molto presto, poi, Lissi, in qualità di direttrice, avrà a disposizione anche le camere di un piccolo hotel concepito dallo studio Bergmeisterwolf: il cantiere procede e i progettisti raccontano che la nuova struttura, ponendosi nel cuore della città, si propone di stabilire un forte dialogo con la comunità locale.


Fra un pasto e l’altro merita una visita approfondita l’Accademia Cusanus che, realizzata da Othmar Barth negli anni Sessanta, è stata recuperata e ampliata da ModusArchitects.


«Questo edificio è stata una fonte inesauribile di insegnamenti, una miniera di soluzioni architettoniche, di dettagli raffinati e pattern geometrici misurati; una musa nella sapiente orchestrazione della luce naturale e nell’uso limitato di materiali; una guida alla sintesi, alla semplicità e al decoro», racconta Matteo Scagnol, co-fondatore dello studio con Sandy Attia. Potrete anche decidere di fermarvi a dormire: sarà l’occasione per respirare la lezione del maestro altoatesino e la sensibilità con la quale è stato condotto l’intervento di recupero e ampliamento. Il mattino seguente si potrà fare una sosta al Caffè Adler, dove si potrà anche imbattersi in alcuni dei creativi più interessanti dello scenario progettuale locale. Dopo il caffè, se volete leggere le notizie del giorno, recatevi alla nuova Biblioteca Civica, un luogo molto piacevole, dove potrete leggere, studiare, lavorare magari osservando Bressanone comodamente sdraiati sulle sedute sacco della nicchia situata al primo piano con vista sulla città. La biblioteca è frutto della ristrutturazione con ampliamento, attraverso un sobrio linguaggio contemporaneo, dello studio Carlana Mezzalira Pentimalli. Lì vicino, a meno di cinque minuti a piedi, c’è la Locanda Decantei, realizzata da Pedevilla Architects, dove fra un piatto di risotto alla barbabietola, formaggio blu, noci e fichi e un piatto di stinco di maiale, patata della Val Pusteria, verdura di stagione e rafano alla mela fatto in casa, si potrà curiosa in giro per il locale e constatare come una locanda dal design contemporaneo possa restituire emozioni ed esperienze altrettanto coinvolgenti rispetto a quelle che si provano nei locali tradizionali.

Per una buona birra – in un luogo molto gradito alla gente del posto in un angolo delizioso del centro storico – non perdetevi 3Fiori, cafè & craft beer bar. A pochi passi da lì, si trova Vitis Vinothek, allo stesso tempo enoteca, ristorante e wine shop: in un ambiente avvolgente disegnato Bergmeisterwolf scoprirete quanto sia interessante la sperimentazione di piatti inediti che, partendo dalla qualità delle materie prime locali, propongono una dimensione del gusto inaspettata e inedita. Non perdetevi il petto d’anatra con patata dolce, barbabietola e arancia e la tartara di filetto di manzo, burro al sale, pane Bürli.

Per andare a scoprire nuove bontà culinarie, luoghi nei quali sperimentare ulteriori modelli di ospitalità e altri contesti urbani e paesaggistici, con ogni probabilità vi imbatterete nella circonvallazione Bressanone-Varna sempre dello studio MoDusArchitects, che conferma come a Bressanone l’architettura sia una pratica diffusa anche lì dove non ve lo aspettereste, lungo un’infrastruttura in questo caso. In automobile percorrerete una rotatoria e passerete attraverso un breve tunnel a U e i suoi rispettivi portali in calcestruzzo faccia a vista. La scultorea bocca del nuovo portale assume una forma sinuosa ampliando il lessico di elementi curvilinei che caratterizzano i principali interventi del progetto originale e si allontanano dal linguaggio strettamente tecnico o funzionale normalmente offerto dagli interventi infrastrutturali. «I progetti di ingegneria civile offrono un’opportunità unica per raccordare le diverse scale e le talvolta contrastanti peculiarità dell’infrastruttura, del paesaggio, dell’architettura e del decoro urbano – racconta Sandy Attia di MoDusArchitects – la circonvallazione in particolare sottolinea come la reciprocità di queste discipline converga nella soluzione di un singolo quesito progettuale, legato non solo all’impatto ambientale ed economico, ma anche alla necessità di creare un modello per le piccole città alle prese con interrogativi sulla mobilità, sulla conservazione del patrimonio e sull’identità».

In copertina: Bressanone. Ph. © Francesca Oddo

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