Torna dopo un anno di lavori in corso il grande parco del gusto. Dal 7 luglio, 7 nuove aree a tema per un viaggio divertente tra i sapori italiani
Quell’identità sempre incerta a metà strada tra un ipermercato e un parco giochi, il rosso fuoco dei conti e il Covid non hanno aiutato la famiglia Farinetti (Oscar è il presidente mentre in consiglio siedono i figli Francesco e Nicola) in questa avventura agroalimentare. Allora il presidente di Eatalyworld e Coop Alleanza hanno ricapitalizzato, cercato il rilancio affidandosi alle idee e all’esperienza del nuovo ad Stefano Cigarini e a luglio, Fico, riaprirà i battenti.
«Non è un luogo di prodotti, ma il luogo delle persone, uno spazio multisensoriale, con una nuova formula in cui si guarda, si tocca, si annusa, si ascolta, si gusta e si impara», spiega Cigarini. «C’è un punto fermo – racconta Nicola Farinetti – la mission non cambia: il nostro obiettivo è raccontare la biodiversità. Non partiamo dal piatto, ma dalla terra, dai campi, dalle fabbriche e, parte fondamentale, dall’educazione alimentare per i più giovani». Dopo un anno di lavori, un nuovo piano industriale e 5 milioni di euro di investimento, Fico si trasforma in un vero e proprio parco tematico, con altalene, giostre, botteghe, prosciutti appesi, forme di formaggio giganti, laboratori, fattorie didattiche, esperienze multimediali, per affermarsi sempre di più come unico food park di questo genere a livello mondiale, erede del concetto di Expo Milano 2015 e simbolo della food valley, che nonostante i conti traballanti dello scorso anno, stando ai dati ha comunque generato l’11% di tutto il turismo approdato a Bologna.
Fico ha avviato un nuovo piano di rilancio che riprogetta e mette a fuoco l’esperienza del visitatore, trasformandosi in un experience park, un parco tematico che stimola i 5 sensi e coniuga passione per il cibo e divertimento
Stefano Cigarini, ad di Eatalyworld
Trenta nuove attrazioni, 7 aree a tema, 26 tra ristoranti e street food, 13 fabbriche con show multimediali, una fattoria degli animali per emozionare grandi e piccini, questo il nuovo Fico. Divertimento con la leva del buon cibo e del made in Italy. Cavalcare un cannolo siciliano o farsi un selfie davanti al fico più grande del mondo, impastare una pizza o salire a bordo di una giostra contadina, dondolare su un’altalena di 7 metri o navigare tra i mari italiani senza lasciare terra, misurare la propria altezza in maiali e galline invece che metri e centimetri o indovinare l’ingrediente segreto di un buon gelato, avere una mucca come casellante, è solo un assaggio delle attività messe in campo alla ricerca di utili per i prossimi anni, con una previsione al 2023.
Il nuovo Fico si estenderà su circa 15 ettari (la grandezza di 10 campi di calcio), le aree sono i mondi dedicati alle grandi eccellenze italiane (l’area dei salumi e dei formaggi, della pasta, del gioco e dello sport, del vino, dell’olio, dei dolci) divisi da nuove e spettacolari scenografie ed arricchiti con giochi, giostre ed attrazioni a tema cibo. Completa il parco un luna park contadino, Luna Farm, con le sue 14 attrazioni firmate Zamperla, il più grande produttore italiano del settore.
Il tutto incluso in un unico biglietto da 10 euro, nuovo l’approccio multisensoriale, per un parco che stimola i 5 sensi, grazie ad esperienze di gusto, olfattive, visive, sonore e tattili, come i corsi di cucina offerti, nuovo anche il claim: il Parco da Gustare.
I numeri. Dal 2017 ha raccolto circa 5 milioni di visitatori: i 60 operatori della filiera agroalimentare, che offrono buon cibo ma soprattutto esperienze a tema, inclusi un frutteto, un vigneto, un uliveto, scivoli altissimi, un minigolf. Il 59% dei visitatori è donna, ha dai 30 ai 45 anni. Il 41% sono famiglie con bambini. I 100mila metri quadrati all’aperto e coperti, sono stati realizzati senza consumo di suolo. Sono 6 i milioni di kwh di energia pulita utilizzati grazie all’impianto fotovoltaico sul tetto del parco, 25mila i metri cubi di litri d’acqua potabile risparmiati, utilizzando acque di bonifica per l’irrigazione. Venti milioni i piatti, i bicchieri, le posate in materiali biodegradabili utilizzati. Il tutto in un’economia circolare attiva: tutti gli operatori utilizzano i prodotti che hanno origine nel parco. Ed ora non resta che gustare e vedere se, la Bengodi del cibo e del divertimento, firmata Farinetti, avrà il successo sperato.
Immagine di copertina: Area del vino. Cortesia Fico
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