Gli interni del locale sono stati curati dallo studio altoatesino noa*
Bogen, nel cuore di Bolzano, è il frutto della determinazione e della passione di Roswitha Mayr. Quando ha deciso di avviare l’attività imprenditoriale che la vede impegnata nella gestione di un bistrot e di cinque appartamenti non aveva competenze nel settore della ristorazione e dell’ospitalità. Lo ha raccontato a Pantografo con molta spontaneità. Tuttavia, consapevole di ciò e mossa dalla volontà di fare le cose al meglio, si è circondata di un team preparato ed efficiente grazie al quale Bogen sta crescendo. Inoltre, inizialmente si è rivolta a una serie di chef per comprendere come rendere vincente la proposta enogastronomica.
Tutto ha avuto inizio nella casa natale del suocero, traboccante di storia e situata lungo una delle strade più antiche della Bolzano mercantile. «Nel 2015 abbiamo ristrutturato i due piani e abbiamo incominciato ad affittarli ai turisti – racconta Roswitha a Pantografo –. Da subito abbiamo lavorato bene e gli ospiti si sono sentiti molto a loro agio. Il piccolo ristorante invece era sempre affittato a terzi e negli ultimi anni, già prima della pandemia, non aveva tanto successo. Anche perché era piccolo e buio. A me dispiaceva molto, anche perché via Streiter è una delle più belle di Bolzano».
E così, con grande intuito e lungimiranza, Roswitha si è riappropriata del locale al piano terra e ha deciso di ristrutturalo rivolgendosi a noa* network of architecture, uno degli studi altoatesini più quotati, oltre a essere particolarmente attivo nell’ambito della progettazione rivolta al settore dell’ospitalità. Lavorando in sinergia con Roswitha, dotata di «innata abilità manuale e artistica», come si legge nella presentazione degli architetti, noa* ha dato vita a un ambiente capace di ispirare vitalità e poesia.
Lo spazio, che nel XIX secolo ha ospitato botteghe di calzolai, falegnami, carrettieri, commercianti di legname e frutta, oggi accoglie il bistrot, un luogo dal quale è impossibile non rimanere attratti.
Simile a un guscio caldo e accogliente, lo spazio propone un armonioso equilibrio fra memoria e contemporaneità.
Sotto il soffitto con le volte a botte di un tempo, oggi rinfrescato, si alternano aree condivise, come quella che ospita il lungo tavolo centrale di legno davanti al blocco della cucina, e aree più intime, come quelle ricavate nelle nicchie sui lati del locale. Sul tavolo centrale, poi, “piove” una cascata di fogliame e di fiori secchi appesi a una griglia di metallo sostenuta da una cornice di legno che ricorda una pergola e suggerisce un’atmosfera bohémien. «La volta fiorita si è imposta subito come fulcro dell’interior design – spiega Silvia Marzani di noa* –. I cesti capovolti ricolmi di fiori secchi sono un’immagine suggestiva che sintetizza la caducità ma al contempo la bellezza della vita che scorre». Arredi di nuova generazione dalle linee morbide e dai colori tenui interagiscono con sedute e tavoli in legno dalla foggia leggermente più tradizionale, mentre il pavimento in legno si alterna a quello in massetto dalla granulometria grigio-beige. La sensazione è quella di trovarsi in un ambiente affascinante e originale, ma al tempo stesso di vivere una dimensione domestica, raccolta e familiare.
In questo ambiente coinvolgente Roswitha ha scelto di lavorare con una squadra prevalentemente femminile: Marion, responsabile della gastronomia, Greta, presente in cucina e alle prese in particolare con proposte vegane, Elisabeth, esperta di birra, Filomena, alla quale si deve un’ottima parmigiana che, benché non sia un piatto locale, è il più gettonato fra i clienti, Tania, occupata a fare in modo che tutto brilli sia negli appartamenti sia in cucina. Insomma, quella di Bogen è una squadra al femminile che tuttavia ha deciso di lasciare un po’ di spazio anche a due uomini: Edoardo, lo chef, che per i suoi piatti si ispira alle stagioni e alla natura, e Hannes, responsabile del bar e autore di ottimi cocktail.
Oltre a gustose zuppe e ricche insalate, il menu prevede piatti come la Tartare di manzo, il Roast beaf con patate, salsa verde e zucchine, il Lucioperca al cartoccio, crema di peperoni, purè di patate e pangrattato alle erbe. La colazione, punto di forza di Bogen con le sue portate sane e genuine, attira anche ospiti esterni, che siano turisti residenti altrove o locali che nel bistrot si sentono a casa. E quando un luogo è frequentato anche delle persone del posto, si sa, vuol dire che si mangia proprio bene.
In copertina: BOGEN, bistrot, Bolzano. Progetto: noa* network of architecture. (Foto: Alex Filz)
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