Presentata a Torino la Biennale Democrazia 2019 presieduta da Zagrebelsky
Presentata a Torino la sesta edizione della Biennale Democrazia, una cinque giorni di incontri, dibattiti, laboratori e conferenze che si terrà nel capoluogo piemontese dal 27 al 31 marzo 2019. Tema della prossima edizione sarà Visibile Invisibile, una riflessione su novità e distorsioni prodotte da un mondo “ad altissima visibilità”. Con l’enorme flusso di informazioni, immagini e dati cui siamo costantemente esposti, il mondo sembra divenuto sempre più accessibile. Ma è davvero così? Come riuscire a conoscere la realtà nell’epoca dell’esibizione e del reality?
Guardare non basta: perché le società democratiche tornino ad avere visioni di futuro occorrono strumenti per comprendere, spazi di scelta, obiettivi da perseguire
Articolata in tre percorsi tematici – Luci e ombre, La società della trasparenza e Dal tramonto all’alba–, la Biennale, come nelle edizioni passate, coinvolgerà direttamente studenti, cittadini e associazioni culturali attraverso due call a loro dedicate.
Tra le novità dell’edizione 2019 l’ampliamento alla provincia di Cuneo nell’ambito del progetto Spotlight. Luci che accecano, realtà invisibili, sostenuto della Compagnia di San Paolo nell’ambito del “Bando Polo del ‘900”, che promuoverà fra Torino e Cuneo un ciclo di incontri preparatori alla Biennale 2019 tra settembre e novembre 2018. Tra i protagonisti delle serate torinesi Diego Bianchi, in arte Zoro, Fabio Viola e Gad Lerner in dialogo con Igiaba Scego. A Cuneo invece ci sarà Federico Rampini.
Dopo l’edizione 2017 dedicata alle Emergenze, nel 2019 rifletteremo sul tempo della visibilità, che è il nostro. Sulle luci, a volte accecanti, puntate su particolari realtà sociali, e su ciò che di conseguenza resta in ombra; sul desiderio di apparire al centro della scena pubblica e su coloro che, per forza o per scelta, restano invisibili
Gustavo Zagrebelsky, Presidente di Biennale Democrazia
Gli fa eco la sindaca Chiara Appendino: “Riflettere su Visibile e Invisibile è molto importante anche per la nostra città, che ha come obiettivo la trasparenza dell’operato dell’amministrazione e la partecipazione alla vita pubblica ed è impegnata nel contrastare la marginalità sociale, favorendo l’uscita degli invisibili dal cono d’ombra nel quale spesso sono relegati”. Per questo motivo gli sforzi del comitato scientifico e organizzatore si sono focalizzati sul “creare un canale tra il centro e la periferia che unisca e cucia”.
Le attività didattiche e culturali saranno perciò dislocate in altri luoghi di Torino, nel tentativo di attuare un modello alternativo che si affianchi a quello già consolidato delle sedi storiche del centro – il Teatro Carignano, il Teatro Regio e il Circolo dei lettori, ai quali dal 2019 si aggiungeranno anche le Officine Grandi Riparazioni (OGR), recentemente riqualificate dalla Fondazione CRT –. “Stiamo lavorando – dice la sindaca – alla possibilità di affiancare un quartiere periferico a rotazione ogni edizione (probabilmente Aurora per il 2019). Stiamo ragionando su un percorso di accompagnamento itinerante, affinché anche lì emerga la voglia di partecipare e di diventare parte di una produzione culturale”.
La manifestazione è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è sostenuto da Intesa Sanpaolo, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Rinnovata anche la collaborazione con l’Università di Torino.
Da questa edizione prende avvio una partnership con il Politecnico di Torino, che rafforza l’impegno di Biennale verso un dialogo sempre più stretto fra cultura umanistica e scientifica
Agli studenti delle scuole superiori d’Italia sarà inoltre data l’opportunità di partecipare gratuitamente ai percorsi formativi attraverso la riflessione sul tema Visibile Invisibile, declinandolo in uno dei seguenti percorsi: Mostri, Radici, Reality, Scarti.
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