Betterpress, la tipografia romana dove la stampa a caratteri mobili diventa ricerca

Curiosi, artisti e appassionati possono scoprire il laboratorio durante il Mercatypo natalizio del prossimo 15 dicembre

«Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore», scriveva nel 1985 Italo Calvino in “Lezioni americane”, il testo che contiene gli appunti per alcune lezioni che l’autore avrebbe dovuto tenere ad Harvard. E aggiungeva: «La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso. Paul Valéry ha detto: il faut etre léger comme l’oiseau, et non comme la plume», che tradotto vuol dire essere leggeri come un uccello che vola e non come una piuma che si lascia trasportare dalle correnti d’aria.

Dentro Betterpress, laboratorio di stampa indipendente con caratteri mobili a due passi da piazzale della Radio, a Roma, Francesca Colonia e Giulia Nicolai sembrano aver preso alla lettera la “lezione” dell’autore de “Le città invisibili” e come contemporanee “baroni rampanti” hanno trasformato un’idea in un’attività professionale basata sul recupero degli strumenti e della tradizione della stampa tipografica tradizionale per una sua reinterpretazione artistica e contemporanea. Sempre con della sana ironia nella tasca del loro grembiule da lavoro, da utilizzare al bisogno.

L’ingresso del laboratorio è la porta d’accesso in un mondo permeato dall’odore degli inchiostri e dal rumore delle macchine per la stampa, dalla corporeità dei torchi e dei caratteri che continuano a recuperare assieme alle storie di chi per tutta la vita ha composto libri, biglietti, calendari, poster.
Anche loro stampano – manualmente, è ovvio – ma ai manifesti personalizzati, alle partecipazioni, ai biglietti da visita affiancano una costante ricerca artistica e storico-filologica sul linguaggio, la linea e il colore che in modi diversi si riversa in tutto ciò che porta inciso il marchio Betterpress.

La fantasia è il nostro ingrediente segreto e “Il tempo che ci vuole” è il nostro motto

Giulia e Francesca spiegano nel loro blog che «il tempo lento della manualità si esprime in cura, dedizione, attenzione e si traduce in edizioni limitate che trasmettono il pregio di una lavorazione pensata ed eseguita con passione».

Di tanto in tanto, il laboratorio si riempie per corsi e workshop di stampa a caratteri mobili per tutti coloro che abbiano voglia di riscoprire il valore di un processo creativo manuale. Non è raro che docenti e artisti trovino un loro spazio tra la Pedalina tipografica Ambrosia e il Tiraprove Saroglia 70×100 o il Tiraprove Korrex, per dar vita a un dialogo tra la stampa a carattere mobili e le altre arti e tecniche espressive. Soprattutto quando i corsi sono dedicati ai tirocinanti dell’Accademia delle Belle Arti di Roma o agli studenti della School of Visual Art di New York a Roma e della Temple University nel semestre che gli allievi trascorrono a Roma.

Ogni tanto Betterpress va in “missione” in qualche luogo d’Italia (o del mondo), portando con sé un macchinario, il materiale tipografico e l’allegra voglia di condividere una passione che dall’artigianalità sconfina talvolta nell’arte, slegando il prodotto finito dalla funzionalità per cui era stato immaginato.
Oppure cambia pelle, come accadrà sabato 15 dicembre. Betterpress apre in notturna a curiosi, artisti e appassionati per il Mercatypo natalizio. I torchi tipografici saranno rivestiti di lucine, i bancali saranno “apparecchiati” di alfabeti con sfizioserie tipografiche in dialogo diretto con strumenti e macchinari con cui sono state create.
Non potranno mancare i vinili, colonna sonora selezionata da Dead Music Roma da ascoltare tra il racconto dietro alla nascita di ogni singola stampa e una delizia di Birrificio Hibu. Per saperne di più, basta curiosare su betterpresslab.com.