Tra le iniziative Google Arts & Culture. Sulla piattaforma digitale storie e approfondimenti ma anche curiosità e dettagli inediti
Sfruttare le potenzialità di Street View, la tecnologia utilizzata da Google per il mapping tridimensionale sulla piattaforma Maps, per “entrare” virtualmente nei musei e potersi aggirare fra le opere, visionando dettagli e scoprendo anche minimi particolari. E sono cinque i musei della moda sbarcati in rete e accessibili grazie alla tecnologia di casa Google nell’ambito delle iniziative portate avanti da Google Arts & Culture: si tratta del Metropolitan Museum of Art Costume Institute di New York, del Bata Shoe Museum di Toronto, del Kobe Fashion Museum a Kobe e di due italiani, entrambi a Firenze, il Museo Salvatore Ferragamo e il Museo Gucci.
Nel Museo di New York è possibile ammirare la collezione di abiti della tradizione cattolica “Heavenly Bodies” mentre al museo di Toronto sono esposte le iconiche scarpe della collezione personale di Sonja Bata che, iniziata negli anni ‘40 conta ad oggi circa 13mila pezzi a cui si aggiungono cimeli storici risalenti addirittura a più di 4.500 anni fa.
Il Kobe Fashion Museum è il primo in Giappone dedicato all’arte della moda: 9.000 i costumi “occidentali” in mostra, nel periodo fra il XVIII e il XX secolo, e ci sono anche abiti tradizionali e folkloristici provenienti da circa 70 paesi al mondo. Nel museo anche circa 2.000 accessori e migliaia di poster, locandine, fotografie.
Al Museo Ferragamo di Firenze sono esposti gli abiti realizzati dallo stilista ispirati alla storia dell’arte, ad esempio quelli che riproducono su tessuto le opere di artisti quali Joan Miro e Piet Mondrian. Localizzato a Palazzo della Signoria, con vista su Palazzo Vecchio, il Museo Gucci a Firenze documenta invece la storia dell’azienda italiana fondata nel 1921 da Guccio Gucci, inizialmente dedicata alla produzione di pelletteria.
Sono numerose le iniziative che Google Arts and Culture dedica al mondo della moda
Sulla piattaforma è possibile esplorare inedite risorse approfondendo storie e visioni di stilisti emergenti oppure si possono ripercorrere le tappe storiche dell’arte della moda in vari Paesi o tenersi informati sulle ultime tendenze, a partire da quelli legati alla sostenibilità e al rispetto ambientale. E ci sono anche storie sulle icone della moda, personaggi pubblici e star diventati veri e propri punti di riferimento nel fashion, a livello mondiale.
La maggior parte delle risorse sono accompagnate con musica e video per rendere più “immersive” le visite virtuali. E ci sono anche strumenti che consentono di zoomare fino ai minimi dettagli, visualizzando particolari che nemmeno dal vivo sarebbe possibile vedere a occhio nudo.
Un modo per offrire ai visitatori virtuali un’esperienza che va oltre quella fisica e che può essere altrettanto entusiasmante, aggiungendo bagaglio e conoscenza prima o dopo una visita in loco
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In copertina: Gucci Garden. Ephemera. Immagine tratta da © Gucci.com