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Andare a bottega nel 2020, percorsi di eccellenza per gli artigiani del futuro

Nuovo bando per l’iniziativa “Una scuola, un lavoro” promosso dalla Fondazione Cologni


Stando all’ultimo rapporto sul tema di Confindustria del 2019 intitolato Esportare la dolce vita. Il potenziale dei beni “belli e ben fatti” sui mercati esteri, l’Italia si piazza al terzo posto nel mondo nella classifica internazionale degli esportatori dei beni finali di consumo di fascia alta. Se l’Italia è riconosciuta come culla delle arti, della cultura e della bellezza, il valore del made in Italy continua a fare la differenza e i prodotti si distinguono per la cura e la qualità del design, dei materiali e delle lavorazioni.

È chiaro quindi quanto sia importante conservare e tramandare l’arte e l’artigianato italiani, passando il testimone alle nuove generazioni. In questo contesto si inserisce il progetto Una Scuola, un lavoro. Percorsi di Eccellenza. Ideato e sostenuto dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano, dal 2012 ad oggi ha attivato 225 tirocini.


L’intento è quello di “mandare a bottega” presso maestri artigiani e aziende – tramite un tirocinio extra-curriculare della durata di sei mesi – i neodiplomati e neolaureati migliori provenienti dagli istituti di artigianato artistico di tutta Italia.


Dall’edizione 2017/2018 è partita insieme alla Fondazione Cariplo la sperimentazione dei “Tirocini 2.0”, che ha visto coinvolti gli alunni di alcuni licei artistici lombardi – in particolare dalle province di Milano, Pavia, Varese, Monza e Brianza – i quali hanno potuto seguire dei Mini Master, creati ad hoc da Scuola Corsi Arte, Politecnico di Milano, SDA Bocconi e Iulm, per quattro settimane. Il progetto ha riscosso un notevole successo ed è quindi entrato in modo permanente all’interno della programmazione della Fondazione Cologni: i master, con il sostegno di Pomellato, si ripetono ogni anno per tutti i giovani selezionati a partecipare.
Oggetto dei moduli d’insegnamento sono i temi attuali del mondo dell’artigianato: “Storia delle Arti Applicate”, “Progettazione”, “Gestione della microimpresa” e “Comunicazione digitale”.

La selezione si articola in tre fasi: per prima cosa vengono raccolte le candidature – è necessario che l’aspirante artigiano abbia concluso il proprio percorso di studi da meno di 12 mesi – inviate dalle varie scuole, che indicano già l’ente ospitante. La seconda fase è quella della scelta, dove la decisione finale è espressa dalla commissione di valutazione. Infine il terzo step, con l’avvio dei Mini Master e poi con un tirocinio.

Tante le aree d’interesse: oreficeria, ceramica, legno, scultura, liuteria, sartoria (anche teatrale), restauro, mosaico, pelletteria, calzature e fonderia d’arte.

Oltre all’apprendimento diretto e ai corsi, l’iniziativa permette di frequentare senza sostenere oneri e coperture assicurative, che sono coperti per ogni tirocinante dalla Fondazione. A ciascun giovane artigiano inoltre vengono assegnati mensilmente 700 euro a titolo d’indennità. In più, partner pubblici o privati possono partecipare svolgendo il ruolo di veri e propri mecenati adottando un tirocinante: con 5.000 euro è infatti possibile finanziare per intero le spese di un singolo partecipante, e il fund raising rimane sempre aperto.

A partire dal 1 settembre 2020 e fino al 30, collegandosi al sito del progetto ci si potrà candidare al bando 2020/2021.

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