Un’opportunità per il made in Italy raccontata da Rodrigo Cipriani Foresio, managing director per il Sud Europa
Alibaba ha compiuto i suoi primi 18 anni ed è oggi il più grosso marketplace al mondo: mette in contatto 12 milioni di aziende con i 500 milioni di consumatori. Ha sviluppato piattaforme BtoB, BtoC e CtoC. Crescendo, ha creato una galassia con diversi servizi come AliPay per il sistema dei pagamenti e AliTrip per i viaggi. Alibaba è anche proprietario del “youtube cinese” YouKu, del “twitter cinese” Weibo e dell’alternativa a Uber che si chiama Didi Chuxing.
“Siamo ormai un’economia – come dice il suo fondatore Jack Ma – pensiamo di diventare nei prossimi dieci anni la quinta economia del mondo sviluppandoci verso il mercato del Sud Est asiatico. Passeremo da 500 milioni a 2 miliardi di clienti, portando sempre più prodotti occidentali in Oriente”. Oggi sono il 10% del totale e si punta a raggiungere il 40%: un obiettivo importante che apre le porte ai Paesi che esportano e in particolare al Made in Italy, considerando tra l’altro che proprio in Italia è stato aperto due anni fa il primo ufficio extra-Cina.
“Aiutare le imprese italiane ad entrare nel mercato cinese attraverso le piattaforme dell’e-commerce è il nostro fine. Dalla Juventus alla Lavazza, oggi si contano già un migliaio di brand coinvolti, aziende rivolte soprattutto ad un pubblico giovane e curioso”. Rodrigo Cipriani Foresio, managing director per il Sud Europa di Alibaba Group ha presentato un bilancio dell’azienda e i suoi prossimi obiettivi all’assemblea annuale di Federlegno Arredo (Milano, 26 ottobre 2017) spiegando operativamente che “per entrare nella rete bisogna essere invitati direttamente da Alibaba, che dà un supporto per compilare il business plan e fornire le opportune indicazioni”. Capita però che alcune aziende vengano appositamente contattate perché il mercato le sta cercando. Alibaba ha anche una big data company che dà informazioni in tempo reale su cosa il consumatore sta cercando. “Sei mesi fa – racconta il manager – ci hanno chiesto di allacciare un contatto con un’azienda di fashion, che io non conoscevo, era quella dell’italiana Chiara Ferragni. Aziende dell’alta moda come Armani, Prada e Ferragamo sono già nella banca-dati di Alibaba, ma il mercato ha richiesto uno store della blogger italiana: è stato aperto rapidamente e già vende molto”.
Ad oggi su questa piattaforma si contano 175 aziende italiane con un vero e proprio flagship store, un negozio monomarca sulle piattaforme Tmall e Tmall Global
“Un anno e mezzo fa ad esempio – racconta Cipriani Foresio – è sbarcata su Alibaba la Maserati che ha avuto da subito un grande successo: ha aperto lo store e, con una campagna preparatoria, ha lanciato il suo nuovo Suv Levante: 100 auto in 18 secondi vendute su internet”. Per restare sempre nello stesso settore, quest’anno anche l’Alfa Romeo è entrata nella rete. “Ha lanciato la sua nuova auto, la Giulia Milano, rossa, pensata appositamente per il mercato cinese e ha venduto 350 Giulie Milano in 33 secondi con un click” racconta il rappresentante del gruppo cinese all’assemblea delle aziende del mondo dell’arredo.
Dalla moda al latte (il prodotto più venduto su Alibaba), dalle automobili alla cosmetica. Una galassia per il consumatore finale e non solo: Alibaba.com è anche BtoB con 100 milioni di buyers, “una sorta di Pagine Gialle”, in lingua inglese, accessibile a tutti.
Se su alcuni filoni il mercato è decollato, su altri le opportunità sono tutte da scoprire e inventare. Con la piattaforma Alitrip ad esempio, dedicata solo ai viaggi, quest’anno hanno viaggiato 100 milioni di turisti cinesi. “È un hub dove i tour operator potrebbero trovare interessanti opportunità di business. Oggi non ce ne sono – ha commentato il manager del gruppo – per questo abbiamo stretto anche un accordo con il Mibact perché si strutturi un padiglione Italia per creare dei contenuti e proporre offerte commerciali anche tramite l’Enit”.
