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Al Fuorisalone fiorisce il tempio incantato di Antonio Marras

«Lontano dalle tendenze con il coraggio della poesia». Così si vede lo stilista algherese


Se s’incontra un creativo che non si è limitato a usare le cifre di un’identità potente (quella sarda), ma si è evoluto su altre sfere rielaborando le sue radici con la poesia, trovando la sua dimensione con coraggio senza nessuna strategia dedicata allo star system, ma scegliendo la prosa letteraria, si può dire che la moda non è morta e che a volte si trasforma in arte, come in questo caso.

Nell’allestimento di Antonio Marras, dove arte, moda cucina, ma anche abiti, libri e design hanno messo radici in occasione del Salone del Mobile nei locali di Nonostantemarras in via Cola di Rienzo a Milano, il ragionamento si fa profondo e sofisticato.

Al centro l’allestimento degli orsi, catena animale di 50 pezzi, adulti e cuccioli, che “svolazzano” per tutto il piano sotterraneo, ognuno diverso, ognuno unico. «Perché, come cantava il cantautore Ivano Fossati, “l’amore vola…” e allora anche gli orsi volano. E si spostano come se fossero in transumanza, disegnando traiettorie e percorsi, come spesso la nostra mente fa», spiega lo stilista algherese intervistato durante la visita. E arrivano fino al giardino incantato che è stato realizzato per la versione Temporary Bistrot & Restaurant insieme al ristorante di Famiglia Rana, guidato dallo chef Giuseppe d’Aquino, che ha recentemente ottenuto la prima stella Michelin.


Lo spazio è stato trasformato come una vera foresta incantata per la cui ideazione Marras si è ispirato alla poetessa premio Nobel, Grazia Deledda e alla sua opera “Ho vissuto” che riporta alla mente le immagini dei boschi e montagne della Sardegna.


Una messa in scena di piante, fiori e profumi della macchia mediterranea firmata Tonino Dessì, l’interior flower design di fiducia dello stilista e apprezzato professionista in tutto il mondo, da Hong Kong agli Emirati Arabi, collaboratore da 25 anni dell’hotel Cala di Volpe in Costa Smeralda. «Una scelta condivisa con Antonio e Patrizia, per ricreare una realtà che richiamasse la natura. Un bosco che protegge la casa, un percorso percettivo che va man mano a crescere nella quale la natura ha una presenza esasperata, ma piacevole nel suo essere “potente”. Una foresta incantata realizzata da 5mila steli che resistono 35 giorni e che durante la loro durata emanano un profumo forte clorofilliano. A completare, le lucine che sembrano lucciole ad accogliere gli ospiti. Speciale la scelta dei fiori, una selezione cosmopolita, fiori che arrivano da ogni parte del mondo, un abbraccio universale: la rosa inglese, dall’Australia le protee barbate, dal Sudafrica arriva il leucodendrum, da Sanremo gli anemoni, dalla Spagna il clavel (garofano) sfrangiato, i midori dall’Oriente, le capsule del nabumbo (parte finale del Loto) che viene da Singapore», spiega Dessì.

Tra gli abiti della collezione SS23 e l’esclusiva Upcycled Capsule Collection dedicata al Salone del Mobile, presenti le ricchezze custodite nello show room dove è possibile visitare “Cantando dietro i paraventi”, l’opera di una serie di paraventi realizzati con pannelli di telina ecrù sui quali Marras è intervenuto con collage, disegni, intarsi, cuciture, segni. “Bianco e nero”, invece è la serie di ceramiche uniche. Bianco e nero, i colori per eccellenza, per sottrazione uno e per giunta l’altro, sono i cardini sui quali Antonio Marras costruisce la sua poetica di più e meno, di ritmo, di onde, di bioritmi sfalsati, di vuoti e pieni, di forme classiche e inusuali.

Opere di un outsider, come si definisce lo stilista, anche quando racconta la scelta di non «salire su carrozzoni e di aver sempre privilegiato l’autonomia alla tendenza, allontanato l’omologazione, legandomi al contenuto. Poi ho incontrato Sandro Veronesi (ndr presidente del Gruppo Calzedonia) e con lui, diverso da me ma visionario come me, abbiamo disegnato una strada fatta di rispetto e dialettica anche tra codici diversi». Mantenendo lo sguardo melanconico al passato, ma con una creatività proiettata verso il futuro.

In copertina: Il tempio incantato di Antonio Marras al Fuorisalone

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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