Da un’idea della cooperativa Kilowatt, con il design Laprimastanza: creatività e circolarità
Bologna continua a essere luogo di sperimentazione e contaminazione. A dieci anni dal recupero e trasformazione de Le serre dei Giardini Margherita, un luogo che giaceva in stato di abbandono dentro uno dei cuori verdi della città e che oggi è spazio di scambio, cultura, educazione, innovazione e lavoro, la cooperativa Kilowatt torna a creare un nuovo centro di produzione culturale.
Si chiama serra madre e, nelle parole della cooperativa, è stato pensato come «un luogo poroso, che abbraccia tutte le pratiche artistiche facendole dialogare con la ricerca scientifica e la tecnologia; uno spazio aperto all’immaginazione con un’attenzione costante a generare impatto positivo. Per fare questo, alimenta e accompagna la produzione e la ricerca artistica attraverso residenze, mostre, public program, laboratori didattici e workshop». Un luogo immaginato proprio per lo “scambio” tra arte e scienza, in un’ottica di produzione di idee e di visioni per il futuro.
La contaminazione inizia anche dal progetto, che ha previsto la rigenerazione dei 650 mq della serra e che stato firmato dallo studio del forlivese Laprimastanza, con i suoi tre soci Davide Agostini, Matteo Battistini e Francesco Ceccarelli.
Un intervento che si è basato sul riuso dell’esistente, nel solco della storia del manufatto, che da luogo di coltivazione di piante diventa luogo di cultura ed ecologia. Una filosofia, quella della riduzione degli sprechi e della circolarità, che è stata applicata anche nell’arredo e nel design degli interni: dai tre tavoli di Simone Bellotti realizzati recuperando gli impianti termoidraulici originali, ad altri, questa volta creati con un mix tra elementi ossidati e dispositivi difettosi sgretolati dal tempo e componenti in materiali più nobili in ottone e rame, che allestiscono l’ufficio dei dipendenti della cooperativa.
Attenzione particolare anche al verde, che diventa parte integrante della progettazione, con una selezione di piante a crescita rapida e scelte in base alla loro capacità di assorbire CO2 e con la realizzazione di un impianto innovativo di coltivazione di alghe fuori suolo a cura di Aquaponic design – startup e spinoff dell’Università di Bologna che si occupa di agricoltura urbana e colture fuori suolo –, anche questo pensato per contribuire al contenimento delle emissioni (con l’assorbimento di fino a 27 tonnellate di CO2 all’anno), alimentato con acque meteoriche.
Oltre 2 milioni di euro l’investimento complessivo, che è stato sostenuto da Kilowatt e co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Fondazione Cassa di risparmio di Bologna e dall’Unione europea attraverso il Next generation Eu. «Come Regione abbiamo sostenuto con un contributo di 750mila euro la riqualificazione infrastrutturale di ‘serra madre’, in coerenza con l’obiettivo strategico di accompagnare l’innovazione digitale e green inserito nel Patto per il lavoro e per il clima – ha dichiarato Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e green economy, Lavoro, Formazione e Relazioni internazionali della Regione Emilia-Romagna –. L’intervento ha consentito di creare uno spazio di incontro, ibridazione e collaborazione fra le imprese, il sistema della ricerca, l’università e il mondo dell’arte per consolidare e innovare l’offerta di servizi e formare nuove competenze nel campo delle tecnologie abilitanti, orientate in particolare ai temi ambientali».
E saranno tre le prime settimane che ospiteranno fino al 29 settembre una serie di eventi e iniziative. Fino a domenica 15 tra gli ospiti anche gli artisti Marco Barotti, Salomé Bazin e Calin Segal, che hanno svolto una residenza a Bologna all’interno del progetto S+T+ARTS GRIN dell’Unione europea per promuovere scambi e contaminazioni tra arte, scienza e tecnologia. Nei giorni a seguire ci saranno incontri, talk, performance musicali e laboratori con artisti italiani e internazionali, su temi legati all’ecologia e all’ambiente, con focus particolare sull’acqua come fil rouge di diversi eventi.
Lo spazio ospiterà anche un servizio educativo 0-6 con un approccio pedagogico ispirato all’outdoor education.
In copertina: Serra madre_a place for ecological imagination. Photo credits Lorenzo Burlando
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