A colloquio con Andrea Bartoli, fondatore di Farm Foundation, e del nuovo centro che aprirà nell’ex convento dei Crociferi a Palermo e che inaugura il 5 luglio
Una “mostra permanente dinamica” in uno spazio a uso temporaneo. È solo uno degli ossimori che caratterizzano le numerose attività della Farm Foundation, la fondazione di Andrea e Florinda Bartoli, da 15 anni impegnati tra Favara, Mazzarino e altri centri della Sicilia con la loro Farm cultural park e poi con la biennale Countless Cities e che ora approda a Palermo. L’Agenzia del Demanio ha infatti dato in concessione alla fondazione per cinque anni gli spazi al primo piano dell’ex convento dei Crociferi, nel centro storico del capoluogo. Un totale di 425 metri quadri, dove nascerà il Museo delle Città del mondo, dedicato allo studio e alla valorizzazione delle culture e le storie delle città globali e che sarà inaugurato il 5 luglio.
«Il Museo delle Città del mondo è un’opera in qualche modo infinita»
spiega Bartoli, che continua «con questo spazio di Palermo proveremo a fare dei “best of” della nostra biennale. Non possiamo fare finta di non vedere quello che sta succedendo nel mondo, quindi, inseriremo anche temi prettamente più politici, che hanno a che fare con diritti umani, pace e libertà». Il Museo delle Città avrà un allestimento “tradizionale”, con video e documentari, ma, aggiunge ancora Bartoli, partirà da «una collezione di storie, sui cui studiosi, cittadini attivi e ricercatori saranno invitati a ragionare e che riguarderà le città e il loro futuro». Previste anche una parte laboratoriale all’interno delle mostre, uno spazio per i bambini, una biblioteca tematica. Tutti elementi che, nelle ambizioni del fondatore, ambiscono a far diventare il museo «un punto di riferimento sui temi legati alle città».
Bartoli, che di formazione è notaio, con la moglie Florinda Saieva, avvocata, sono due importanti collezionisti d’arte che nel 2010 hanno deciso di fondare Farm cultural park a Favara, nell’agrigentino, e poi a Mazzarino, in provincia di Caltanisetta. Un modello unico, un hub di innovazione sociale, dove da subito le comunità locali sono coinvolte in progetti a cui collaborano esperti, professori universitari e studenti, per la trasformazione e la rigenerazione dei territori.
Dal 2023 il marchio Farm cultural park è confluito nella Farm Foundation, per una sua ulteriore valorizzazione. Un percorso, quello che dai due centri porta a Palermo, che rappresenta sicuramente una mile stone per la fondazione, ma sulle quali ci sono altissime aspettative e che pone anche nuovi interrogativi, alla luce di questa nuova, aggiunta, centralità. «Mentre stiamo progettando lo spazio di Palermo ragioniamo anche su cosa devono diventare Favara e Mazzarino oggi» prosegue Bartoli. E riguardo allo spazio nel capoluogo, il notaio dice «Palermo è una città cosmopolita ma anche a compartimenti stagni, molti ci hanno chiesto di portare un po’ della dimensione internazionale di Farm, unita alla nostra capacità di mettere insieme pezzi diversi di comunità». «Anche nel caso dei Crociferi – aggiunge – il desiderio è quello di lavorare fuori da quegli spazi, e di non chiuderci in questa roccaforte bellissima e centralissima. Vorremmo utilizzarla come casa, per poi spingerci fuori, in tutta la città». Con l’auspicio che le stesse università del mondo che sono approdate a Favara e Mazzarino potranno adesso trovare casa anche a Palermo.
Già realizzato il primo evento di avvicinamento all’inaugurazione dell’ex convento, in occasione dell’apertura del cantiere lo scorso ottobre, con una maratona di 24 ore dove 100 studenti sono stati portati a interagire con i luoghi e le persone di Palermo e in cui sono stati coinvolti il Teatro Massimo e il Palermo Calcio, oltre alle diverse confessioni religiose e comunità delle città. E poi il 27 aprile ci sarà «un picnic di comunità al Foro Italico, in cui i nuovi cittadini di Palermo saranno invitati a unirsi a noi in un grande pranzo sociale informale».
Fittissimo il calendario dell’estate, con l’apertura del Museo delle Città che sarà preceduta da diverse iniziative legate alla biennale Countless Cities – giunta alla quarta edizione e dedicata alle città di nuova fondazione –. L’inaugurazione del padiglione di Bordeaux ad Alcamo il 4 luglio, e poi ancora Catania, Gela, Mazzarino, Favara, Aragona, Porto Empedocle e Agrigento nei fine settimana di giugno.
In copertina: ©Farm cultural park/Farm Foundation