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Tiffany Chung, conservata in un barattolo: monsone, pesci che annegano, colore dell'acqua e il mondo fluttuante, 2010-2011. Foto di Jeff McLane, per gentile concessione dell'Hammer Museum

Cambiamento climatico, da New York a Lugano i progetti di sensibilizzazione

Mostre, installazioni e arte per il clima: il cambiamento climatico diventa il protagonista di un movimento culturale globale.


Esplorare gli effetti del cambiamento climatico e accrescere la consapevolezza sulla questione: si mobilita il mondo dell’arte e molti i musei a livello mondiale che organizzano mostre, retrospettive eventi e talk. Un vero e proprio “movimento diffuso” che fa sempre più proseliti. E la città di New York ha annunciato un progetto unico nel suo genere: dare vita al primo museo degli Stati Uniti, nonché un unicum a livello mondiale, interamente dedicato al cambiamento climatico.

Per il taglio del nastro bisognerà aspettare il 2027 ma la macchina si è già messa in moto da tempo: a portare avanti l’iniziativa è l’organizzazione no-profit Climate Museum, che dal 2015, anno della fondazione, ha organizzato installazioni artistiche, esposizioni e talk per un totale di 355 eventi per 166mila visitatori, in sedi quali la Parsons School of Design, il Rockefeller Center e il Brooklyn Botanic Garden. Risale al 2018 il primo “proof of concept” del museo e ora è stata individuata la sede, uno spazio da 24mila mq al civico 418 di 11th Avenue nel polo di Hudson Yards.

“Siamo entusiasti di annunciare che avremo ora una sede permanente del primo museo negli Stati Uniti dedicato al cambiamento climatico” sottolinea Miranda Massie, fondatrice e direttrice del Climate Museum. “Le nostre esposizioni hanno già ispirato ondate di azione civica. Questo spazio permanente, operativo tutto l’anno, renderà il nostro caratteristico programma interattivo di arti e cultura più accessibile a un maggior numero di persone, che In definitiva significa più dialogo e azione sul clima, avvicinandoci a un futuro sicuro e giusto”.


Uno spazio permanente che aprirà al dialogo sul clima. Grazie all’iniziativa di Climate Museum, a New York verrà inaugurato nel 2027 il primo museo interamente dedicato al cambiamento climatico.


Riflettori sul cambiamento climatico anche nelle città statunitensi di Houston e Baltimora. Il Moody Center for the Arts presso la Rice University di Houston ospiterà “Breath(e): Toward Climate and Social Justice”. una mostra che mette in evidenza l’intersezione tra le questioni ambientali e la giustizia sociale attraverso l’operare di 14 artisti locali e internazionali. Il Baltimore Museum of Art esplorerà la relazione tra la crisi climatica e il colonialismo. La mostra “Black Earth Rising” sarà inaugurata il 18 maggio e includerà opere di artisti contemporanei della diaspora africana, latinoamericani e nativi americani.

Anche in Europa non mancano le iniziative. Il villaggio di Ny-Ålesund (nelle isole Svalbard, in Norvegia) è il protagonista della mostra “Night Stars of the Arctic” a Budapest della fotografa Esther Horvath, prima donna ad aggiudicarsi il World Press foro nella categoria ambiente si trova alle isole Svalbard, in Norvegia. Nel villaggio norvegese ha sede una base di ricerca che ospita scienziati di oltre dieci Paesi impegnati a studiare i fenomeni legati al cambiamento climatico.


America e non solo. Il tema del cambiamento climatico fa il giro del mondo grazie alle iniziative dedicate alla sensibilizzazione e alla conoscenza del fenomeno attraverso mostre e spazi di ricerca.


Al Museo di Lugano va in scena “L’Uomo e il clima” che esplora alcuni momenti particolarmente significativi connessi al cambiamento climatico che hanno segnato la storia umana. Un viaggio a ritroso nel tempo dall’attuale fase di riscaldamento globale sino all’ultima glaciazione (tra 110.000 e 11.700 anni fa), il periodo climatico che vide la maturazione cognitiva della nostra specie. “La Terra fragile” è il titolo della mostra ospitata presso l’Università di Stirling in Scozia e dedicata a gruppo di artisti scozzesi che già negli anni ’70 e ’80 rispondevano alla minaccia del cambiamento climatico.

In copertina: ©Jeff McLane

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