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Turismo industriale: in mostra le eccellenze italiane

Da Prato a Maglie, nuovi itinerari alla riscoperta del patrimonio produttivo del nostro Paese


Potenziare l’offerta turistica nazionale ampliando gli orizzonti delle “attrattività”. Ed è sul cosiddetto turismo industriale o turismo d’impresa che si gioca la nuova partita. L’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, ha già da alcuni mesi acceso i riflettori su un fenomeno che sta prendendo piede già in altri Paesi attraverso progetti che mirano a promuovere visita ad aziende, stabilimenti produttivi, musei e archivi d’impresa e siti industriali dismessi. Un’occasione da non farsi sfuggire considerato che «il nostro Paese oltre ad essere conosciuto per il patrimonio culturale, vede uno dei propri punti di forza nello scenario competitivo internazionale, nella riconoscibilità e universale attestazione di qualità del sistema produttivo, fondato sul made in Italy», evidenzia la direttrice marketing dell’Enit, Maria Elena Rossi.


E l’Italia può contare su un vero e proprio poker d’assi, ossia sulle “quattro A” che rappresentano le eccellenze del made in Italy: abbigliamento, arredo, automazione e agroalimentare.


E tutti i territori regionali possono vantare punti di forza in almeno una delle filiere.

A comprendere già da tempo le potenzialità la città di Prato con la manifestazione “Tipo” interamente dedicata al turismo industriale, giunta quest’anno alla quarta edizione e che a marzo 2025 culminerà con il Tipo Festival. In Val Bisenzio il viaggio nel mondo della filatura della morbidissima lana di alpaca all’allevamento Anticofeudo fino ad approdare al Mumat, il Museo delle macchine tessili che custodisce storia e segreti della filatura meccanica cardata e una ricca collezione di antichi macchinari. Il distretto pratese vanta anche una lunga tradizione nella produzione del cachemire, in particolare in quel di Montemurlo dove a novembre si potranno ammirare i cenciaioli all’opera in un percorso di recupero del vecchio cachemire in chiave di circular economy presso Alberto Gori-Tesma special fibres. A dicembre al lanificio Bisentino di Comeana si terrà “Una notte in azienda. Gli 80 anni del Bisentino tra archivio tessile e musica”. A gennaio 2025 sarà la volta di “Creatività e fashion sostenibile. Le stoffe di Prato dal cinema ai defilé” presso Manifatture Digitali Cinema, a febbraio “Questione di Nervi. Le architetture del lavoro” con ritrovo a La Cartaia di Vaiano.


«Tipo è un’esperienza esclusiva, un percorso turistico che si può definire sensoriale – sottolinea Chiara Bartalini, assessora al Turismo del Comune di Prato – Si possono toccare i tessuti, sentire la consistenza delle materie prime scoprendo storie e segreti del fare moda.


Tutto questo è possibile solo qui, dove nasce il turismo industriale, attraverso percorsi eterogenei che si sviluppano attorno all’archeologia industriale, all’ambiente fatto di gore e acqua, al riuso con preziosi e rari archivi di tessuti e modelli, in processo di eterna trasformazione come è la moda stessa».

La città di Napoli punta a “dare luce” all’ex polo siderurgico di Bagnoli che fino al 12 novembre sarà protagonista dell’installazione Lighting flowers Bagnoli di Franz Cerami e all’intervento di arte pubblica che illuminerà otto strutture industriali dismesse, utilizzando graffiti digitali e videomapping. L’iniziativa, promossa dal Commissario straordinario Gaetano Manfredi, in collaborazione con Invitalia, “segna l’inizio del processo di rigenerazione urbana di un’area che rappresenta una parte significativa della storia industriale napoletana e del suo territorio, mentre proseguono e si sviluppano i lavori della bonifica dei suoli”, si legge nella presentazione del progetto.

Dall’oreficeria alla meccatronica, dai vini al legno, dalla nautica alle materie plastiche, dal caffè alle calzature: la lista delle eccellenze made in Italy è ampia e variegata e non a caso in molti territori sono nati nel corso degli anni anche una serie di musei per valorizzare un patrimonio locale che è a tutti gli effetti patrimonio nazionale. Il Museo Piaggio di Pontedera, in provincia di Pisa, fino al 16 novembre celebra e racconta la diffusione della Vespa nel mondo, ripercorrendo, attraverso documenti e immagini provenienti dall’Archivio Storico Piaggio, la storia della sua prima internazionalizzazione, tra la fine degli anni ’40 e gli anni ‘60. Per restare ai motori il Museo del patrimonio industriale di Bologna documenta la storia economico-produttiva della città e del suo territorio dal tardo Medioevo, senza dimenticare l’importanza della cosiddetta motor valley.

Scendendo al sud è stato inaugurato lo scorso marzo il Maito – Museo archeo-industriale di Terra d’Otranto a Maglie, in provincia di Lecce, per valorizzare il patrimonio industriale della cittadina pugliese a seguito del restauro conservativo dell’ex fabbrica di mobilio dei fratelli Piccinno, “Stabilimento moderno per l’arte del mobilio e della decorazione della Casa”, progettato nel 1919 da Adolfo Piccinno ed ultimato nel 1925.

In copertina: ©Altoforno, LightingFlowers

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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