Search for content, post, videos

Inghilterra, paesaggio e architettura storica rivivono con l’arte

Tre mete da non perdere, in agenda fino al prossimo autunno


Arte e natura, una relazione costante nella storia delle discipline artistiche. Opere che riflettono l’esperienza multisensoriale dei loro autori verso il mondo di flora e fauna, e si materializzano in lavori astratti o realistici negli ambiti della pittura e della scultura. Ambienti naturali che oggi si presentano come setting privilegiati per percorsi espositivi. Luoghi dove arte, paesaggio e architettura interagiscono, nel promuovere eventi culturali.


Light into Life è un’occasione per scoprire le opere dell’artista britannico Marc Quinn all’interno dei giardini di Kew Gardens di Londra fino al prossimo 29 settembre.


Filo conduttore dell’iniziativa è l’analisi del legame tra le piante e gli esseri umani. Momenti di riflessione e interazione all’interno degli estesi spazi a verde puntualizzati da sculture metalliche a grande scala ispirate da rilevanti essenze delle collezioni arboree di Kew, dove le orchidee sono protagoniste. Installazioni nate dalla collaborazione tra Quinn con gli scienziati e gli orticoltori di Royal Botanic Gardens che includono specialisti in molteplici discipline dalla tassonomia alla biodiversità. In mostra una serie di sculture astratte che si rifanno a campioni dell’Erbario che hanno ispirato la scoperta di medicine.

Tra gli esempi il Papaver somniferum, un papavero da oppio impiegato per alleviare i dolori. Held by Desire, il nome dello scultoreo bonsai in bronzo accolto all’interno degli spazi della vittoriana Temperate House. Una versione del bonsai che qui si eleva per ben cinque metri allontanandosi dal controllo e dalle regole della miniaturizzazione create dall’uomo per ragioni estetiche. Nuove anche le raffigurazioni scultoree ispirate dalle foglie di palme, allestite in prossimità della serra di Palm House. Opere che si rifanno al palmetto Sabal e alla palma Bismarckia nobilis, qui emblematiche per il ruolo delle essenze come fonte di cibo e ombreggiatura per milioni di persone in molteplici aree del pianeta. Suggestivi gli effetti riflettenti che caratterizzano lo sviluppo delle sculture in acciaio inossidabile lucidato. Riferimenti che ricordano l’uso e l’importanza della luce per l’esistenza delle piante e degli esseri viventi e che offuscano i confini tra il visitatore e il paesaggio dell’intorno.


L’incontro tra arte e natura prosegue nelle distese paesaggistiche della settecentesca Houghton Hall. Progetto degli architetti Colen Campbell e James Gibbs a North Norfolk


riconosciuto come uno dei più interessanti esempi di architettura palladiana del Regno Unito. Una dimora esclusiva aperta al pubblico dal 1976 e dal 2000 dinamica nel commissionare nuovi interventi d’arte contemporanea ad artisti di fama internazionale. Time Horizon è l’istallazione firmata da Antony Gormley che sarà qui allestita fino al 29 ottobre. Una mostra attiva nello studiare il rapporto tra spazio e corpo umano dove i protagonisti sono 100 sculture in ghisa distribuite attraverso una superficie di circa 300 acri nel parco. Figure che riprendono lineamenti umani con un‘altezza media di 190 cm, installate secondo il medesimo datum level per dar vita ad un unico piano orizzontale attraverso il paesaggio. «La mia ambizione per questo evento – spiega Antony Gormley – è che le persone possano girovagare in lungo e in largo. Ultimamente, l’arte ha privilegiato l’oggetto in sé piuttosto che l’esperienza che gli oggetti possono stimolare. Time Horizon non è un’immagine, è un campo aperto e tu sei all’interno. La qualità della luce, il periodo dell’anno, il clima e la condizione della tua mente, del tuo corpo e della tua anima sono tutte coinvolte in questo campo, così come tutte le testimonianze di attività umane già compiute e la pletora di forme di vita che circondano la dimora».

Negli esterni di Houghton Hall la presenza di figure statuarie. Sembianze che sembrano seguire rapporti diversi con la topografia del luogo: presenze talvolta sommerse dal terreno circostante fino al petto o alle ginocchia, occasionalmente in stato verticale lungo il terreno o posizionate su colonne in cemento ad altezze diverse.


Percorsi espositivi nel verde del parco anche per la storica dimora di Castle Howard, pronta ad accogliere opere dell’artista contemporaneo Tony Cragg.


«L’invito per allestire un’esposizione a Castle Howard nello Yorkshire è un evento speciale e sono onorato nel presentare qui il mio lavoro -introduce Tony Cragg – all’interno dello splendido paesaggio e della storica architettura di questo luogo, tra natura e storia, è interessante vedere dove forme nuove e contemporanee trovino posto e quale ruolo potrebbero giocare». In primo piano la celebre scultura di Over the earth (2015), per la prima volta esposta all’esterno e posata su un piedestallo ubicato nel mezzo del reservoir di Ray Wood. Sempre nel parco la presenza di Senders (2018), Points of view (2018) e Versus (2015) e l’esordio della recentissima Industrial Nature (2024), materializzata in alluminio. Opere a grande scala, non raramente introdotte da forme ibride, scolpite utilizzando materiali diversi quali bronzo, acciaio inossidabile, alluminio e fibra di vetro.

In copertina: Industrial Nature, Aluminium, 2024-Tony Cragg at Castle Howard-©Michael Richter

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Accedendo a questo sito, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi