Al Forme e Sottoforme Bistrò interni ricercati accolgono il mix tra cucina lombarda e abruzzese
Impostate il navigatore in direzione Brescia, poi dirigetevi verso la prima zona agricola a sud del centro cittadino, chiedete di una corte ottocentesca immersa nel verde e scoprirete un luogo capace di accogliervi con cura e attenzione. Siamo nella sede di Atena Multiforme, realtà imprenditoriale legata al territorio che, oltre a occuparsi di attività dedicate all’organizzazione di eventi, è impegnata nella ristorazione e nell’ospitalità. La carta vincente dell’azienda risiede proprio nell’eterogeneità dei suoi campi di azione e nella scelta di operare a contatto con il verde, in un luogo capace di attirare chiunque abbia desiderio di allontanarsi dalla città per una pausa di relax a pochi minuti dalla vita di tutti i giorni.
Oltre alle quattro suite di Atena Dolce Vita, la corte accoglie il ristorante Forme e Sottoforme Bistrò, regni incontrastati di una chef giovane e brillante, con un curriculum di tutto rispetto, tanta passione e altrettanta voglia di sperimentare piatti raffinati e originali da proporre agli avventori. Dopo gli studi all’Alma e le esperienze anche in ristoranti stellati, Arianna Gatti è approdata a Brescia, per esplorare le possibilità di contaminazione fra la cucina della città che l’ha accolta e quella della regione che le ha dato i natali, l’Abruzzo, senza mai perdere di vista il quadro più ampio nel quale le due cucine si inseriscono, e cioè quello dello scenario gastronomico italiano. La sua forza risiede nella capacità di mantenere sempre “riconoscibili” i sapori delle materie prime – rigorosamente di qualità e di prossimità per quanto possibile – anche negli abbinamenti più audaci. Ogni singolo ingrediente deve potersi raccontare ed esprimere, denunciare il suo sapore sia pure nella sinergia gustativa che è chiamato a interpretare con tutti gli altri che compongono il piatto. La chef Gatti definisce la sua cucina «ricca di sapori riconoscibili, composta da piatti che non richiedono spiegazioni preliminari, dove il design gioca un ruolo fondamentale». Fra le pietanze più intriganti del menu – declinato in funzione dei prodotti che le stagioni di volta in volta offrono – ci sono scampo, tartare di capriolo, arachidi e rabarbaro fra gli antipasti, gnocco di sedano rapa, erborinato di bufala, daikon e pera fra i primi, sogliola, broccolo, buerre blanc e ventricina fra i secondi, lievitato all’albicocca e gelato al rosmarino fra i dolci.
Oltre al menu alla carta, Forme propone Origine e Racconti, due percorsi di degustazione con portate ispirate sia al territorio abruzzese sia a quello bresciano: fra queste Pantografo suggerisce (Ri)scoperta, dedicato alla città di Brescia in occasione di Capitale Italiana della Cultura 2023. Nel piatto la chef Gatti presenta la Vittoria Alata, statua d’epoca romana oltre che simbolo della città lombarda, declinata con una mousse di litchi e cioccolato bianco, gel di lamponi e pralinato di sesamo con una polvere di sesamo nero e cialde croccanti a forma di ali.
Gli interni di Forme, realizzati dallo studio di architettura locale Prospektiv, si esprimono attraverso un linguaggio contemporaneo ricercato ed elegante.
Ai materiali, alle forme e soprattutto alle componenti cromatiche è affidato il ruolo di caratterizzare i vari ambienti, proponendo scenari sempre diversi. Legno, marmo, velluto, tendaggi di vari tessuti, giallo senape, color ruggine, rosso, tortora, blu, verde scuro sono le tessere di un mosaico di ambienti ben concepiti non solo nell’organizzazione distributiva, ma anche nella scelta degli arredi – perlopiù sobri con un accento più audace nella sala dedicata alle cene private – e in quella dei colori, accostati sempre con garbo e in sintonia con i dettagli. Le sale si affacciano sulla corte e dialogano con l’esterno attraverso generose superfici vetrate.
Prima o dopo aver gustato le bontà di Forme e di aver vissuto l’esperienza dei suoi spazi, Pantografo vi suggerisce di esplorare gli eventi in programma per “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”: riguardano gli ambiti più vari, dalla musica all’arte, dalla città alla fotografia, dal cinema alla danza, dal teatro allo sport fino all’architettura e al design. Noi vi segnaliamo, in particolare, “I luoghi dell’abitare. Cinema, architettura e progettazione degli spazi del vivere” (Palazzo Fuksas, 22 giugno, ore 18:00), l’incontro nel quale, a partire dalla proiezione di alcune clip sul tema, si riflette sulla progettazione degli spazi per l’abitare e sui bisogni di chi li abita. E ancora, “Brescia ’23. Visioni per un futuro presente. Città, ambiente, comunità. Lo sviluppo urbano presente e futuro” (Ex cinema Astra, fino all’8 ottobre), la mostra che racconta come la storia e i caratteri della città abbiano contribuito alla costruzione della sua condizione attuale. Interessante, in particolare, il focus su “Brescia come potrebbe essere” che illustra i progetti di 22 studi di giovani architetti rispetto a quattro tematiche: la città e il desiderio, la città e gli scambi, la città nascosta, la città e i segni. Da non perdere, infine, le “Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali” e le passeggiate in bicicletta “Dal cuore delle piazze al cuore del Liberty a Brescia”.
In copertina: Forme, Brescia. Veduta aerea della corte
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