Visite guidate, api-cene in giardini botanici e degustazioni di miele trainano il settore
Oltre 30 città del miele in 12 regioni: in Italia l’apiturismo sta prendendo il “volo” e sono sempre di più i progetti nati per far comprendere ai cittadini l’importanza della difesa delle api a tutela dell’intero ecosistema ambientale, della salvaguardia della biodiversità anche in nome della lotta al cambiamento climatico, facendo leva sul divertimento e sull’apprendimento. Dalle visite guidate alla scoperta degli apiari alle “api-cene” all’interno di giardini botanici, passando da corsi di formazione e degustazioni di miele di tutti i tipi: le iniziative sono in continuo aumento e sul portale dell’Associazione città del miele è possibile farsi un’idea dei tanti appuntamenti in calendario sul territorio nazionale.
Intanto i numeri: stando agli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio nazionale miele, in Italia gli apicoltori sono oltre 68mila, per un totale di più di 1,4 milioni di alveari e 220mila sciami: numeri che generano un giro d’affari annuo di due miliardi di euro. Siamo al quinto posto in Europa per produzione di miele (prima di noi solo Romania, Spagna, Germania e Ungheria). La regione con il più elevato numero di alveari in capo ad apicoltori professionisti è il Piemonte.
Nel mese di agosto l’Associazione città del miele ha svelato i risultati della prima indagine nazionale sull’apiturismo da cui è emerso che il 75% del campione intervistato è pronto a prendere in considerazione un’offerta vacanziera apituristica nei prossimi anni e il 36% si dichiara più che entusiasta. Il 63% auspica una maggiore protezione delle api e il 24% ritiene importante far conoscere il mondo del miele informando e sensibilizzando i consumatori.
Ammontano a circa 400mila le persone che ogni anno si muovono “motivate dal miele” e in 20 anni, grazie al lavoro dell’Associazione, è stato attivato un dialogo diretto calcolabile in oltre 7 milioni di consumatori-turisti.
Venerdì 30 settembre, in occasione della Green week Milano, si presenterà al grande pubblico “Sciame”, il primo collettivo di donne per la salvaguardia delle api, il progetto è a cura di Claudia Zanfi, fondatrice di Green Island-Alveari Urbani. Apicoltrici, giornaliste, botaniche, docenti universitarie, designer, artiste hanno deciso di aderire all’iniziativa – “Bee the change!” lo slogan del progetto – che punta a diffondere buone pratiche e a organizzare momenti di formazione e di sensibilizzazione.
Inizia a farsi strada anche l’apiterapia, come “branca” della naturopatia. A Cassano delle Murge, in provincia di Bari, presso l’Alveare da Favola è stato ideato un programma di bee-humming e bee-aromatherapy, ossia di ascolto del ronzio delle api e di inalazione dell’aria dell’arnia, in entrambi i casi per un’immersione sensoriale nel mondo delle api che aiuta a rilassarsi e a riprendere il contatto con la natura. A Zambrone, a pochi chilometri dal Tropea in Calabria, l’azienda agricola Apicoltura della Costa ha presentato il progetto “Il paradiso delle api” con percorsi di apiterapia e apididattica. In Italia esiste anche l’Associazione Apiterapia e sul portale è possibile visionare una lista degli apiari del benessere nonché dei corsi al via per diventare professionisti del settore.
Foto in copertina: © cittadelmiele.it
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