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Con Moon gallery la Luna diventa un museo

Entro il 2025 saranno inviate nello spazio 100 mini opere per creare una collezione permanente


Una collezione d’arte permanente sulla Luna. Un vero e proprio museo, il primo nel suo genere al mondo. È questa la nuova “missione spaziale” che vede in campo diverse università europee e americane e l’Agenzia spaziale europea. Saranno 100 le opere protagoniste – l’istallazione è prevista per il 2025 – e per un primo “test” ne sono già partite 64 verso la Stazione spaziale internazionale (Iss), tappa intermedia che servirà a testare il comportamento dei materiali.

Mini il formato delle opere che fanno capo alla cosiddetta Moon Gallery – il collettivo internazionale no profit fondato nel 2020 nei Paesi Bassi da Anna Sitnikova, Elizaveta Glukhova, Bernard Foing e Charlotte ten Holder – sono tutte 10×10 millimetri per un centimetro quadrato complessivo di superficie.

Una dimensione scelta non a caso considerati i costi per il trasporto spaziale: ogni chilo comporta, infatti, una spesa di circa 90mila dollari. «Moon Gallery è un’operazione simbolica ma dall’impatto reale: un modo per ravvivare la cultura e ripensare i nostri valori per vivere in modo migliore sulla Terra», spiegano gli ideatori dell’iniziativa. «Speriamo di portare il meglio dell’umanità sulla Luna e di avviare un processo di esplorazione sostenibile. Le nostre iniziative collegano arte, Luna e Marte anche attraverso l’organizzazione di incontri, workshop, lezioni e progetti di arte-scienza-spazio in varie università, sessioni di conferenze internazionali, mostre e spettacoli musicali e visivi».


Le micro-opere sono incapsulate in una griglia protettiva realizzata da Nanoracks e le 64 opere già in orbita sono a firma di artisti europei, americani e africani.


La griglia funge da vero e proprio laboratorio: le opere sono a base di vari materiali, inclusi micro-organismi, e grazie a una telecamera integrata sarà possibile monitorarne il comportamento in condizioni di micro-gravità. «Le lezioni che impareremo sulle dinamiche dei materiali aiuteranno nella progettazione di esperimenti futuri e nella realizzazione della prima galleria d’arte sulla Luna», spiega Scott Rodriguez, vice presidente per i programmi governativi di Nanoracks.

Tra le 64 opere della missione Iss ci sono anche i lavori di gruppo di artisti e scienziati italiani a partire dai padovani Renzo Pasquale, Jone Suardi, Alberta Vita, Lorenzo Viscidi Bluer e Annamaria Zanella, che celebrano gli 800 anni dell’Università di Padova – dove insegnò e fondò le basi di parte dell’astronomia moderna Galileo Galilei. In campo anche opere di Francesca Andreozzi, presidente della Fondazione Fava, e Giuseppe Fava (giornalista ucciso dalla mafia nel 1984 la cui opera è stata curata da Andreozzi) del designer lucano Gabriele Lorusso operativo fra Londra e Milano, del professore di Industrial design del Politecnico di Milano Emanuele Villani, dello space advocate Hady Milani, della presidente dell’Aerospace human factors association e membro dell’Aerospace medical council Ilaria Cinelli, del professore della School of mechanical & aerospace engineering di Singapore Matteo Seita – in collaborazione con l’artista Lakshmi Mohanbabu – e dell’italiano-americano Alessandro Ravagnan.

In copertina: © moongallery.eu

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