Dal Friuli alla Sicilia riaprono le strutture in cui è possibile ammirare farfalle di tutti i colori
Primavera all’insegna delle farfalle, o meglio, delle “case delle farfalle”. Per ammirarne i colori accesi e le nuance cangianti, ascoltarne il delicato battito d’ali, osservarne l’andirivieni da un fiore all’altro, sentirsi sfiorare dalle zampine che si poggiano sulla mano, un’esperienza – quest’ultima – per pochi fortunati: se una farfalla ci si poggia addosso, narra la leggenda, un desiderio si avvererà.
A Roma ha riaperto, dopo due anni di stop a causa del Covid, la Casa delle farfalle dove centinaia di esemplari svolazzano liberamente grazie alla riproduzione di una rigogliosa foresta tropicale in miniatura. Biologi ed entomologi guidano i visitatori ad immergersi nel percorso, illustrando tecniche adattative e curiosità. All’interno della struttura è stato creato anche il primo “farfallorto”, un giardino ricco di “gustose” piante per le farfalle autoctone. Ed è anche possibile contribuirne alla crescita facendo un’esperienza didattica sul campo. La Casa romana ospita anche insetti stecco e foglia, blatte fischianti del Madagascar e un millepiedi gigante della Tanzania.
Hanno riaperto al pubblico anche le due Case delle Farfalle siciliane di Palermo e Marsala. In particolare, quella di Palermo si è trasferita nel Parco Uditore dove è stato allestito un vero e proprio giardino d’inverno dove le farfalle si stagliano nella rigogliosa vegetazione. Durante le visite si potrà anche ammirare la “nascita” delle farfalle, dalla crisalide che si trasforma in splendida creatura alata e nel giardino si potranno osservare anche vari tipi di bozzoli di falena. Tanti i percorsi didattici organizzati anche e soprattutto per le scuole.
Ma è il Friuli Venezia Giulia la regione che ospita la Casa delle farfalle più grande d’Italia, nonché una delle più importanti d’Europa, quella di Bordano in provincia di Udine.
È composta da numerose serre climatizzate (per un totale di 1.000 mq), in cui prosperano animali e piante di tre specifici ecosistemi tropicali: la giungla africana, le foreste pluviali asiatiche e australiane e l’Amazzonia, per un totale di oltre un migliaio di farfalle presenti e appartenenti a centinaia di specie diverse.
Le farfalle sono protagoniste anche di due mostre di primavera. Al museo civico di Villa Mirabello a Varese, all’interno dei Giardini Estensi, sono esposte le collezioni entomologiche Tamagno e Simondetti ricche di coleotteri, emitteri, ditteri, imenotteri, ma soprattutto di lepidotteri alias di farfalle. Tra le curiosità che contrassegnano la collezione la presenza del “Gigante del crepuscolo”, la Thysania agrippina considerata la falena con la più ampia apertura alare nel mondo, capace di raggiungere quasi i 30 centimetri: il più grande fra gli esemplari conservati a Villa Mirabello ne misura 25.
Al Chiostro del Bramante di Roma, uno dei più scenografici allestimenti della mostra “Crazy – La follia nell’arte contemporanea” è rappresentato dalla parete di 15mila farfalle nere di Ian Davenport allestite da Carlo Amorales.
Last but not least ,le farfalle sono protagoniste anche di un esperimento tutto italiano che punta a dare vita a un sistema per la raccolta dati da tutte le aree protette italiane e relativi alla distribuzione di api e farfalle nei diversi territori. Si tratta della messa a punto della app “Bio-PoMS-Italia 1.0” che monitora gli insetti impollinatori. Il primo test è andato in scena al Parco nazionale dell’Alta Murgia in Puglia e l’iniziativa vede in campo 24 parchi nazionali italiani, il ministero della Transizione ecologica e l’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Foto in copertina: Carlos Amorales “Black Cloud” – Phoenix Art Museum
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