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Booster di innovazione per sanità, retail e mobilità

Innovazione. In pillole i contenuti del rapporto “The Connected Consumer 2030” realizzato da Vodafone con The Future Laboratory


Dispositivi che si controllano con il “pensiero”, specchi che fanno check up e allertano in caso di parametri vitali fuori norma, ologrammi a bordo delle auto che propongono “esperienze”, alberi connessi a Internet per monitorare lo stato di salute dell’ambiente: il new normal sarà sempre più tecnologico e da qui al 2030 assisteremo a un booster di innovazione senza precedenti. È quanto emerge dallo studio “The Connected Consumer 2030” realizzato da Vodafone in collaborazione con The Future Laboratory.

Funzionalità evolute per i consumatori, sanità hi-tech, ecosostenibilità e veicoli connessi sono le quattro nuove tendenze. Sul fronte consumer i riflettori sono puntati sui cosiddetti wearable a partire dagli smart watch: secondo il report i comandi vocali saranno presto soppiantati da quelli “mentali” che permetteranno di gestire i dispositivi grazie agli impulsi neurologici. Una funzionalità figlia del metaverso – l’universo virtuale a cui lavora in primis Meta, la “nuova” Facebook – che fa leva sulle reti neurali e che consentirà presto non solo di attivare voci dal menu dei dispositivi, ma anche di prendere appunti ossia di trasformare il pensiero in scrittura senza passare per le tastiere. Le nuove funzionalità saranno rese possibili anche e soprattutto grazie alla diffusione massiccia di sensori di nuova generazione e all’Internet of things: si stima che nel 2030 saranno circa 125 miliardi i dispositivi connessi a livello mondiale e che già nel 2025 ogni persona interagirà con un sensore in media 4.800 volte al giorno, una volta ogni 18 secondi.

La sensoristica sarà l’ingrediente fondamentale per rivoluzionare la sanità. Ed è sulle funzionalità predittive che si sta concentrando l’attenzione del mondo dell’innovazione tecnologica. Fra le novità gli specchi smart: posizionati all’interno delle abitazioni saranno in grado di controllare la pressione sanguigna e i livelli di glicemia rilevando eventuali anomalie, ad esempio dal colorito del volto. E potranno anche essere equipaggiati con altoparlanti che ascoltando il rumore di tosse e starnuti per valutare la necessità di visite mediche o consulti con specialisti. Di fatto i nuovi dispositivi effettueranno un primo check up allertando in caso di situazioni non considerate a norma e favorendo la prevenzione.

Terzo pilastro della rivoluzione l’ecosostenibilità che si traduce prevalentemente in attenzione al cambiamento climatico e quindi alla riduzione delle emissioni nocive in atmosfera. Dagli oggetti connessi alla natura connessa, questa l’evoluzione annunciata da Vodafone secondo cui già entro il 2030 la connettività potrebbe essere “integrata” nelle piante, in intere distese di terreno e persino nelle acque di mari e oceani per monitorare l’impatto dei programmi di rigenerazione e prevenire eventuali minacce. Secondo le stime, la natura connessa sarà in grado di abbattere di un terzo le emissioni globali e avrà un ruolo chiave nell’ambito delle iniziative votate al ripristino e alla gestione della biodiversità, grazie a informazioni in tempo reale sullo stato di salute dell’ambiente.

Vodafone sta inoltre portando avanti un progetto con Defra e Forest Research che prevede l’adozione della tecnologia Narrowband-IoT per monitorare la crescita degli alberi.

La sfida dell’ecosostenibilità passa anche e soprattutto dalle smart city: l’utilizzo massiccio di sensori e la raccolta di dati permetterà di individuare e abbattere sprechi energetici, ad esempio ridistribuendo l’energia elettrica e il calore in eccesso di un edificio alle abitazioni o agli spazi pubblici e permetterà anche, attraverso la mappatura degli spostamenti delle persone, di pianificare al meglio la gestione del traffico urbano, anche facendo leva su strumenti che aiuteranno i cittadini a prendere decisioni più consapevoli.

Last but not least la sfida dei veicoli connessi che si preparano ad ospitare a bordo ologrammi e intelligenza artificiale: più ecologiche e silenziose, le auto di nuova generazione faranno spazio sempre di più all’entertainment e al mondo della pubblicità. I brand potranno usare ologrammi per mostrare prodotti in vendita in negozi vicini all’area in cui si sta transitando. E sarà possibile anche impostare la richiesta di informazioni, ad esempio su località da visitare, attività di svago e divertimento, in nome di una “passenger experience” totalmente personalizzata.

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