L’opera dell’artista Filippo Riniolo visibile sul canale Youtube del museo Maxxi di Roma
Senza memoria non c’è futuro. C’è anche un altro valore, fondamentale, per non ricadere negli stessi orrori. Sta tutto nella parola indifferenza.
Superato l’ingresso principale del Memoriale della Shoah, affacciato su piazza Safra, a Milano, i visitatori si trovano davanti un lungo muro lacerato al centro, nel quale è incisa la grande scritta indifferenza, appunto. Quintessenza, secondo Liliana Segre, deportata da questi spazi, del motivo per il quale la Shoah è stata possibile.
Un ammonimento che accompagna anche “Selezioni” la performance dell’artista Filippo Riniolo, messa in scena il 12 ottobre 2021 al Museo Maxxi di Roma, che da oggi 27 gennaio 2022, dalle 10.22, è visibile sul canale Youtube del museo.
Lo spettacolo diventa così un’opera digitale a cura di Francesco Cascino e Gianluca Marziani, in partnership con Artscapy e con Fluendo Arte. Un’iniziativa che nasce per attivare la percezione diretta e coinvolgente di una tragedia immane: il rastrellamento degli ebrei (1022) avvenuto il 16 ottobre 1943 nel Ghetto di Roma e la loro deportazione ad Auschwitz. Orario e giorno della pubblicazione sono stati scelti simbolicamente per attivare la memoria perché il male è ignoranza, distanza affettiva dall’altro.
I pericoli di ieri, indifferenza e disumanizzazione, sono i pericoli dell’oggi. L’opera genera memoria attiva e mette in guardia. Disumanizzazione che può provenire, in epoca contemporanea, da un cattivo uso della tecnologia. La distanza emotiva dal prossimo può distorcere e addirittura annullare la percezione che l’altro sia un essere umano uguale a noi, con le nostre sofferenze, le nostre emozioni, la nostra storia, i nostri desideri.
“Selezioni” ha un eccezionale testo di riferimento. Infatti, la performance nasce dal racconto di Primo Levi, tratto da “Se questo è un uomo”.
Levi racconta dei prigionieri che corrono davanti a un ufficiale nazista che in pochi minuti, ad un rapido sguardo, decide della loro sorte semplicemente spostando a destra o a sinistra il foglio che gli viene consegnato. Un banale atto di burocrazia che traccia la differenza tra la morte e la sopravvivenza, per far tornare i conti disumani del campo.
Riniolo è al centro dell’auditorium del Maxxi, alle sue spalle l’enorme schermo cinematografico che, attraverso tre telecamere che lo riprendono dalle spalle, trasmette il suo gesto terribile e metaforico: l’artista legge i nomi e la data di nascita di tutti i 1022 deportati del 16 ottobre 1943 spostando a destra dello schermo del telefono i nomi dei 16 sopravvissuti e a sinistra quelli dei 1006 trucidati. “Come se fossimo su Tinder”. In trenta minuti interminabili il numero 1022 assume un senso e tutta la sala si rende conto del peso reale della tragedia. A questo gesto l’artista sovrappone quindi un’altra gestualità, quella dell’interfaccia tecnologica dei canali social che usiamo oggi.
Questo parallelismo simbolico ha lo scopo di far sentire emotivamente e direttamente la percezione dell’orrore dello sterminio, innestandolo nei dispositivi digitali del quotidiano. La dinamica dell’intrattenimento virtuale, la rassicurante ripetizione che scorre sugli schermi risuona nel suo aspetto più sinistro: il progressivo non pensare, l’annullamento dello spirito critico come preludio al male. Da questa performance, nascono 1022 non-fungible token (Nft) che si possono acquistare singolarmente al prezzo simbolico di 30 euro. Perché ognuno possa fare la stessa esperienza dell’artista: switchare i 1022 nomi per 30 minuti e per sempre, ogni volta che avrà bisogno di recuperare consapevolezza e lucidità. Facendoli scorrere a destra o a sinistra a seconda se si siano salvati o meno, esattamente come avviene oggi in molte App di dating contemporanee, in cui scegliamo persone che non vediamo dal vivo, a cui è stata tolta ogni identità antropologica.
Parte del ricavato della vendita sarà devoluto alla comunità ebraica per il sostegno allo studio.
In copertina: foto tratta dal video della performance “Selezioni” di Filippo Riniolo, canale Maxxi su Youtube