Paesaggi magici. Centinaia di colonne di vetro fuso riempite con la sabbia dei deserti
Sono 400 le colonne in vetro fuso riempite della sabbia proveniente da 58 deserti di tutto il mondo per dare vita a un “miraggio” scultoreo senza precedenti. Questa l’avveniristica opera che Apple si prepara a installare presso il campus di Cupertino, in California, la struttura da 5 miliardi di dollari progettata da Norman Foster – meglio nota come “l’astronave” – battezzata nel 2017 e in grado di accogliere oltre 12mila dipendenti.
A firma dell’artista scozzese Katie Paterson e dello studio di architettura tedesco Zeller & Moye, “Mirage” – questo il titolo non casuale della scultura – sarà realizzata facendo leva sull’effetto ottico tipico delle zone desertiche in cui calore, aria fresca e movimento delle dune sabbiose danno vita al fenomeno visivo che, ingannando lo sguardo, “crea” la presenza di pozze d’acqua all’orizzonte. Tre le pareti vetrate che saranno introdotte per imitare e riprodurre il fenomeno, facendo leva sulla superficie a onda.
Simulando il movimento delle dune, le vetrate consentiranno ai visitatori di immergersi in uno scenario “illusorio”, di perdersi nella magia del paesaggio vivendo un’esperienza emotiva unica.
Il tutto all’interno di un uliveto: le 400 colonne faranno da cornice agli alberi e la visuale e gli effetti cambieranno a seconda del punto di osservazione.
Le prime immagini del progetto dell’avveniristica scultura – che sarà inaugurata nell’estate del 2022 – sono circolate nei giorni scorsi. Top secret il valore dell’opera, ma stando a indiscrezioni di stampa siamo nell’ordine del “multimillion” e sarebbero diverse decine i professionisti coinvolti fra artisti, architetti, geologi ed esperti di aree desertiche. “Il nostro obiettivo è riunire ogni deserto della Terra – ha dichiarato Paterson -. I visitatori saranno in grado di camminare da est a ovest intorno a ogni deserto del pianeta. Faremo di questo uno spazio microcosmico che porterà immensi e diversi deserti nell’Apple Park”.
Classe 1981, Katie Paterson è considerata come una delle più importanti artiste emergenti: grazie alla collaborazione con scienziati e ricercatori di tutto il mondo, i suoi progetti indagano le trasformazioni geologiche della Terra avvalendosi di sofisticate tecnologie per mettere in scena la relazione fra l’uomo e il pianeta, dando vita a microcosmi come quello che sarà creato, appunto, nell’Apple Park. Fra le sue opere più famose c’è “Hollow”, installazione permanente presso i Royal Fort Gardens di Bristol – creata sempre con gli architetti Zeller & Moye e in collaborazione con la School of Biological Sciences – che riproduce una foresta in miniatura di tutti gli alberi del mondo. Circa 10.000 le specie raccolte e fossili che abbracciano 390 milioni di anni.
Già punto di riferimento “naturale” di tutta la Silicon Valley – l’80% del Campus Apple è costituito da spazi verdi piantumati con alberi resistenti alla siccità e piante autoctone della zona di Cupertino – con il nuovo progetto l’Apple Park mira a porsi sempre di più come un’attrazione anche turistica.
Intanto a Roma è stato inaugurato lo scorso 27 maggio in via del Corso, il nuovo Apple store nella splendida location di Palazzo Marignoli: si tratta di uno dei progetti di restauro più significativi realizzati da Apple.
Immagine di copertina: Mirage © cortesia Apple
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