In Toscana, Campania e Sardegna tre casi pilota. Anche ingegneria e green, per attrarre nuovi abitanti
Città a rischio spopolamento e per i piccoli borghi occasione di ripopolamento: fra gli effetti della pandemia da Covid19 potrebbe esserci – per la prima volta dai tempi delle grandi migrazioni dovute all’industrializzazione – un ribaltamento delle abitudini e delle esigenze abitative degli italiani e non solo. Il massiccio ricorso allo smart working – in particolare nella prima fase di lockdown, ma anche in questa seconda ondata di contagi, ha già fatto svuotare i grandi centri urbani con un boom di utilizzo delle seconde case o delle case “natali”, con una “migrazione” Nord-Sud. E il “south-working” – così è stato battezzato il new trend – potrebbe diventare la regola per molti sull’onda dell’adozione a regime, da parte di un numero sempre più elevato di aziende, del lavoro a distanza, in alcuni casi in modalità “full”. E l’asse Nord-Sud non è l’unico su cui si sono accesi i riflettori: le città rischiano seriamente di perdere il loro potere centripeto a favore di quello centrifugo. E sono i piccoli centri (si legga l’approfondimento sull’alternativa città e campagna) a ridosso delle grandi aree urbane, ma anche località più amene a registrare il maggior innalzamento della domanda immobiliare, sul fronte degli affitti ma anche degli acquisti.
L’occasione è ghiotta per quelle cittadine e per i paesi da tempo ai margini, ma per coglierla bisognerà attrezzarsi soprattutto da un punto di vista tecnologico per garantire ai cittadini di “ritorno” e ai “new entrant” di poter svolgere appieno le proprie attività a distanza. E serviranno incentivi “attraenti” per orientare le scelte dei cittadini in fuga dalle città.
Non pochi i Comuni che si stanno attrezzando. Fra gli ultimi – in ordine temporale – che hanno annunciato iniziative dedicate proprio ad attrarre nuovi residenti ci sono i borghi di Santa Fiora, in provincia di Grosseto, e quello sardo di Borutta (Ss) e la cittadina campana di Lioni, nell’Avellinese.
Localizzata sul Monte Amiata Santa Fiora si è appena “rilanciata” come Smart Working Village e il Comune ha lanciato un bando (scadenza 31 dicembre 2020) che grazie ad una dotazione finanziaria di 30mila euro, consentirà di coprire il 50% dei costi di affitto a chi desidera trasferirsi nel paesino. Il tutto garantendo connettività a banda ultralarga e servizi su misura di smart working. Il sindaco Federico Balocchi ha annunciato nei giorni scorsi che ci sono già adesioni e che è atteso a breve il trasferimento a Santa Fiora dei primi “nuovi” cittadini.
Immagine tratta da © santafioraturismo.it
Fa leva invece sui benefici dell’ecosostenibilità il borgo di Borutta, in provincia di Sassari, il primo in Sardegna a puntare in toto sulle energie rinnovabili, il dodicesimo in Italia. Un primato che si concretizzerà presto nel totale abbattimento della bolletta elettrica per i residenti, grazie a un maxi-campo fotovoltaico, un incentivo non da poco per trasferirsi nel borgo sardo che da primavera 2021 – ha assicurato il sindaco Salvatore Arru – sarà completamente “autosufficiente” e potrà “provare a combattere il fantasma dello spopolamento”.
Borutta ph. © Wikipedia
Lioni, in provincia di Avellino, fa leva sulle “auto connesse” per la sfida futura: Borgo 4.0 il nome del progetto che conta su 50 milioni di euro in fondi pubblici più 27 da parte dei privati (54 le aziende in campo affiancate da 5 università campane e centri di ricerca e Cnr) per dare il via al primo laboratorio di sperimentazione a cielo aperto dell’auto senza pilota. Oltre 200 gli ingegneri che troveranno posto nella nuova iniziativa che farà dunque da volàno al rilancio della cittadina dalla lunga storia agricola e artigianale ma orientata al futuro facendo leva su 5G, smart roads e tecnologie emergenti.
Santuario di San Rocco, ph © lioni.mycity.it – A. Sena
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In copertina: Smart Working Village Santa Fiora © Thatsamiata.com
