Arte e digitalizzazione a memoria del quartiere dove sorge l’ospedale vecchio della città
Dopo aver annunciato i vincitori di Temporary Signs e mentre si aspetta la nomina della capitale della cultura italiana 2022 che vede in lizza 28 città, Parma fa partire la programmazione 2020+21 con l’installazione Hospitale. Il futuro della memoria, progettata e realizzata da Studio Azzurro con il contributo di Cariparma.
È il primo evento dalla riapertura ufficiale di Parma Capitale Italiana della Cultura – avvenuta il 4 settembre scorso – e consiste in una video-installazione che celebra la memoria dell’iconico quartiere Oltrecorrente, dove sorge l’Ospedale Vecchio.
Un’occasione per rimettere al centro il quartiere e riappropriarsi del proprio ruolo all’interno del territorio, grazie ad un progetto che va ad inserirsi all’interno de Il Futuro della Memoria approvato nel 2015 dall’amministrazione comunale.
Arte e creatività in una delle strutture più iconiche di Parma, nonché l’edificio simbolo della storia e dei servizi ospedalieri dispensati dalla città nei secoli. È stato infatti l’ospedale cittadino dal XV secolo fino al 1926, fondato nel 1201 da Rodolfo Tanzi. Sulle sue rovine, cominciò a sorgere dalla metà del XV il nucleo di quello che si vede oggi.
Ancora, è stato oggetto di un importante intervento di rigenerazione urbana dal 2016, e diventerà sede insieme all’intero complesso monumentale, di un museo multimediale permanente dedicato alla memoria della città.
Elaborato da Parma Infrastrutture Spa, l’operazione beneficia di un contributo di 1,3 milioni di euro provenienti da un bando regionale per progetti di qualificazione di beni ambientali e culturali nell’ambito del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, relativo al periodo 2014-2020.
Con Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, l’Ospedale Vecchio passa da essere luogo deputato alla cura sanitaria del singolo, a scenario di incontro e benessere per la comunità grazie alla cultura. Come dichiarato dall’assessore alla cultura Michele Guerra «ricominciare da qui, dopo il mutamento di paradigma cui abbiamo assistito in seguito all’emergenza socio-sanitaria, assume un significato ancora più simbolico: Parma riparte da dove era nato il pensiero di una cultura che batte il tempo e riparte da un luogo come l’Ospedale Vecchio che ci racconta una storia di ospitalità e cura ancora più potente e attuale di quanto potevamo immaginare».
«Hospitale – racconta Leonardo Sangiorgi di Studio Azzurro – come un’overture musicale, anticipa l’annuncio della nuova destinazione dello storico Ospedale Vecchio di Parma. È una sfida allo spazio e al tempo, intrapresa fondendo insieme l’antico e teatrale strumento della narrazione a voce e le moderne tecnologie digitali che fanno rivivere inaspettate storie attraverso grandi figure parlanti».
La video-narrazione dell’istallazione racconta la storia dell’Hospitale attraverso la presenza virtuale degli attori Marco Baliani e Giovanna Bozzolo, di volta in volta io narrante o testimoni degli eventi. E all’interno della struttura, sono previste otto grandi superfici tessili che occuperanno le pareti della navata centrale, dividendo gli schemi su cui si svolgerà il racconto.
L’allestimento sarà invece articolato in tre parti: all’Ingresso una riproduzione, in un’unica immagine sincronizzata, della facciata frontale dell’ospedale, come appare in un acquerello di Sanseverini e com’è attualmente e accompagnate da una colonna sonora; l’Altare è la seconda installazione, caratterizzato da otto quinte semitrasparenti in tulle. Quattro di queste diventano schermi per la riproduzione della silhouette di quattro statue – La Compassione, L’Aiuto, La Carità, L’Amore per il prossimo – originariamente lì collocate; infine il Testimone, spazio per otto videoproiezioni, racconti della storia dell’ospedale.
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immagine di copertina © Edoardo Fornaciari