Al via un anno di stretta collaborazione con la Cina
Se c’è in Italia un settore economico che non conosce crisi è il turismo. In linea con le tendenze degli ultimi anni, infatti, anche nel 2019 tutte le voci statistiche hanno registrato una crescita sensibile, con un outlook positivo anche per il 2020. E il merito va non solo alle bellezze naturali ed ai monumenti che costellano lo Stivale, ma anche ad un intenso lavoro di promozione che negli ultimi anni il sistema Italia sta portando avanti grazie a diversi soggetti. A sottolinearlo è il “piano annuale del turismo italiano” presentato ieri presso l’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo da poco tornata sotto l’ala del Mibact che ha recentemente recuperato la sua “T”, persa temporaneamente in favore del Ministero per le politiche agricole per scelta del precedente governo. Un cambiamento più sostanziale di quanto sembri, evidenziato dalle linee di sviluppo previste per il 2020: le città della cultura di piccole e medie dimensioni, le aree interne ed i borghi.
Turismo slow, quindi, ma attenzione anche ai nuovi trend. E non potrebbe essere altrimenti visto che il comparto rappresenta oltre il 13% del Pil, con circa 4,2 milioni di lavoratori occupati (record europeo). «Numeri importanti – ha sottolineato la sottosegretaria del Mibact, Lorenza Bonaccorsi – valorizzati dai dati del 2019 che evidenziano sia la crescita delle presenze, che della spesa da parte dei visitatori stranieri». Per citarne solo alcuni, nei primi 10 mesi del 2019 hanno visitato l’Italia oltre 84,4 milioni di viaggiatori (+2,2%), con 360 milioni notti trascorse nella Penisola (+4,4%) e circa 40 miliardi euro spesi (+6,6%). «Partendo da queste cifre – ha concluso la Bonaccorsi – abbiamo impostato il piano strategico che si basa su tre pilastri fondamentali: innovazione, accessibilità e sostenibilità, con un turismo attento ai territori, va a rispettarli ed arricchirli».
Ad approfondire l’analisi è Giorgio Palmucci, presidente Enit.
La consapevolezza che il proprio divertimento ha fatto del bene alla destinazione senza consumarne la qualità ambientale, sociale ed economica, è ormai un qualcosa che il visitatore si aspetta.
Giorgio Palmucci
A maggior ragione quando si parla di mercati consolidati come Europa e Stati Uniti, ai cui cittadini dobbiamo proporre nuove esperienze se vogliamo mantenere intatta la nostra capacità attrattiva. Discorso diverso per i mercati emergenti come Cina, India e Paesi del Golfo Persico, per dirne solo alcuni. In questo caso – ha spiegato Palmucci – dovremo posizionarci con apposite campagne digital B2C al fine di far conoscere le nostre destinazioni a nuovi flussi dei quali dovremo essere bravi a soddisfare le aspettative. Un lavoro intenso che però, grazie al nostro team marketing e a tutta la squadra Enit, può dare all’Italia grandi soddisfazioni».
Entrando nel dettaglio del piano annuale 2020, risulta evidente come un’attenzione particolare verrà data allo sviluppo del mercato domestico. Fattore da non sottovalutare e su cui ha spinto molto il governo attuale, come ricordato dallo stesso Palmucci. Focus anche sui Paesi in rapida crescita, soprattutto quelli asiatici con la Cina capofila. I target di riferimento? I giovani e i turisti dalla alta capacità di spesa che saranno al centro di campagne ad hoc. Inoltre il 2020 sarà un anno in cui ricorreranno diversi centenari importanti, oltre a quello dello stesso Enit. Dopo che il 2019 è stato l’anno di Leonardo, quindi, nei prossimi mesi saranno decine le iniziative culturali che riguarderanno due icone del Belpaese: il grande pittore Raffaello Sanzio (morto nel 1520) e il regista Federico Fellini (nato nel 1920). Fra gli eventi internazionali, invece, ampio risalto alla promozione dell’Italia in occasione dell’Expo che si terrà a Dubai. Il tutto senza dimenticare il Festival dei Borghi, la Settimana della Cucina Italiana (con il Ministero affari esteri), gli Stati Generali della Montagna, con uno sguardo a Milano-Cortina 2026. Guardando alla tipologia delle 480 iniziative previste per il prossimo anno, invece, risulta che saranno orientate alla valorizzazione della meeting industry (20%), al turismo slow (34,8%) e a quello active (26,7%). E come se non bastasse, il 2020 sarà l’anno della cultura e del turismo Italia-Cina che si concretizzerà nell’apertura di uffici a Shanghai e Guangzhou, nuovi collegamenti aerei diretti e tutta una serie di attività tese ad attrarre visitatori dalla alta capacità di spesa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA