L’iniziativa di Enel Green Power fa seguito a quella realizzata a Trezzo sull’Adda che ha ospitato oltre 4mila visitatori
Pietre e algoritmi che si fondono in un prodotto interattivo e accessibile a tutti. Un sinonimo di come tradizione e innovazione possano andare d’accordo e dar vita a iniziative in grado di valorizzare luoghi e processi poco conosciuti ma indispensabili per la società moderna. Questi i presupposti da cui parte il progetto “Centrali Interattive” di Enel Green Power che oggi, a pochi mesi di distanza dalla prima mostra inaugurata nell’impianto di Trezzo sull’Adda, ha preso il via anche a pochi chilometri da Roma, per la precisione presso la centrale dell’Acquoria a Tivoli. Anche in questo caso la paternità dell’allestimento va allo studio milanese DotDotDot in collaborazione con Storyfactory, soggetto che si è occupato dello storytelling.
A raccontare la vision e l’itinerario espositivo è stato Marco Bologna, responsabile comunicazione di Enel Green Power.
Questa iniziativa fa seguito alla campagna di aperture occasionali che abbiamo avviato in tutta Italia per rendere accessibili questi spazi al territorio.
«Le installazioni che caratterizzano la visita – ha spiegato Bologna – guideranno gli utenti in un vero e proprio viaggio nell’energia in tutte le sue forme. La prima è quella che abbiamo dentro di noi, nel corpo umano. Da lì il focus si sposterà sull’idroelettrica, l’eolica, la solare, la geotermica e la mareomotrice, attraverso un’analisi di costi e benefici di ognuna di esse, in una maniera totalmente agnostica. Alla fine i visitatori verranno invitati a partecipare ad un gioco pensato per testare le conoscenze acquisite. Il test servirà a mostrare quale sia il giusto mix di energie rinnovabili, tenendo conto di aspetti ambientali, tecnici ed economici».
Il target di riferimento della mostra è un pubblico giovane, in particolare gli studenti delle scuole del territorio laziale. Una scommessa vincente se si guarda ai numeri raggiunti dalla centrale di Trezzo sull’Adda che, in sole otto giornate di apertura, ha ricevuto oltre 4mila visitatori. «I temi trattati sono specialistici – ha sottolineato Laura Dellamotta di DotDotDot – e non è stato facile semplificarli per raccontarli ad un pubblico variegato. L’esposizione dell’Acquoria riprende i moduli realizzati a Trezzo, ma i contenuti chiaramente sono legati al contesto locale. In particolare per i ragazzi si tratta di esperienze importanti che portano ad una maggiore consapevolezza su come funziona la transizione energetica. Chiaro che l’elemento dell’interattività consente una ricezione maggiore da parte delle fasce di pubblico più giovane».
Un impegno condiviso dalla proprietà che per voce del CEO Antonio Cammisecra ha inserito l’iniziativa di Enel Green Power nel contesto globale di lotta al riscaldamento globale. «L’utilizzo di tecnologie digitali ci ha permesso di dar vita ad una esposizione priva di tecnicismi che racconta gli effetti dell’utilizzo delle energie rinnovabili, qualsiasi sia la sua forma. Questo allo scopo di informare e non indottrinare i visitatori. Un’azione non banale perché 20 anni fa sarebbe stato impensabile, a prescindere dalle differenti tecnologie a disposizione. Oggi – ha proseguito – il tema della difesa dell’ambiente è diventato mainstream ed è un bene. Fino a poco tempo fa non tutti la vedevano come un’emergenza. Il messaggio della generazione Greta “the house is on fire”, per quanto sia radicale, è servito a far aprire gli occhi a tanti. E in nostro aiuto è arrivata l’innovazione che oggi permette di affidarsi a centrali che producono energie rinnovabili. Una soluzione non solo meno impattante per il pianeta, ma anche economicamente più vantaggiosa».
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