Nicolò Marzotto si affida ancora a Daniela Colli per il progetto del locale nella torre est del mercato di Covent Garden
Dall’interno delle principali stazioni ferroviarie italiane i locali della catena “VyTA”, dopo essere approdati anche nel cuore di Roma, raggiungono Londra, prima tappa internazionale del progetto promosso da Nicolò Marzotto, proprietario del brand. L’esclusiva location è Covent Garden, nella vivace cornice del West End, popolata da musei e teatri, animata oggi da artisti, artigiani e creativi provenienti da ogni parte del mondo.
Sede unica per una sfida altrettanto speciale: promuovere un nuovo stile di fine food nutrito dall’interazione costante fra la qualità della proposta enogastronomica e quella del progetto di architettura che accoglie gli avventori. Questo è l’obiettivo di Marzotto, fra l’altro co-proprietario di “Santa Margherita Gruppo Vinicolo”, che per raggiungerlo all’insegna della qualità ha coinvolto Daniela Colli, progettista di quasi tutti i locali e i ristoranti “VyTA”, da Roma a Firenze, da Milano a Torino, da Venezia a Bologna e a Napoli, fino a Londra, e di recente vincitrice del premio Big See interior design award 2019 nella categoria hospitality per “Liòn”, ristorante e cocktail bar capitolino.
«VyTA vuole essere una presenza inattesa in luoghi ad alto transito con un target di riferimento femminile – spiega Marzotto -. L’espansione all’estero è fondamentale per la visibilità del brand e per l’acquisizione di know how di practice internazionali, in termini di qualità e servizio, che contribuiscono di conseguenza alla maggiore crescita sul mercato nazionale. Londra ha una visibilità globale e rappresenta la prima indispensabile meta per un brand che voglia espandersi a livello internazionale».
Altro protagonista del progetto è Dino De Bellis, executive chef di “VyTA Covent Garden” e “VyTA Enoteca Regionale del Lazio”, oltre che docente presso importanti scuole di cucina e chef tv per numerosi programmi televisivi. In precedenza è stato consulente per vari ristoranti capitolini, oltre che chef dell’”Antica Osteria Incannucciata” a Roma, dove nel 2007 ha ottenuto il Premo Qualità Prezzo del Gambero Rosso.
A Pantografo, che gli ha chiesto quale sia la sua filosofia in cucina, ha raccontato: «La mia cucina rispetta quanto possibile la materia prima, in gran parte proveniente dall’Italia. Essendo cresciuto nelle campagne romane, le verdure sono sempre presenti e valorizzate al massimo in ogni piatto, a volte creando abbinamenti divertenti e inusuali». A questo si aggiunge un metodo che sposa la tradizione all’utilizzo di tecniche moderne, oltre a una dimensione umana che si esprime nella coesione di chi lavora in cucina e nel «divertimento dello chéf, che rende i piatti ancora più buoni», conclude De Bellis.
Fra le pietanze di punta ci sono il Carpaccio di gamberi con verdure croccanti e burrata di Andria, L’autunno (crema di zucca mantovana, funghi, nocciole e fichi), il Risotto rapa rossa, gorgonzola e mosto cotto, il Porco nel bosco e, per concludere in dolcezza, la Tartare di fragole su crema di mela e sedano e granita di limone di Amalfi.
Se a gratificare il palato ci pensano le pietanze di De Bellis, ad appagare il senso estetico è il design coinvolgente, colorato e brioso di Daniela Colli.
Partendo da un approccio contemporaneo, l’architetta si è ispirata al linguaggio in voga negli anni Sessanta, tornato di grande attualità. «L’interior design attinge a piene mani dalla cultura architettonica italiana degli anni Sessanta – racconta la progettista -, da cui riprende la raffinatezza dei dettagli costruttivi e decorativi, la concezione dello spazio come scenografia dell’esistenza, il mix di eleganza e ironia, le stilizzazioni geometriche».
Situato nella torre est del mercato di Covent Garden, “VyTA Covent Garden” (ristorante e cocktail bar) è organizzato su tre piani, con due terrazze al piano superiore destinate a lounge bar. Varcando una vetrata in stile vittoriano, si entra in un vestibolo, dove la scala con i suoi gradini in legno di palissandro, cuore della ristrutturazione dell’edificio storico, si snoda senza soluzione di continuità attorno a un setto in marmo verde Alpi, che connette visivamente e fisicamente i diversi livelli. Una carta da parati color oro riveste interamente il vano scala.
Il piano inferiore è un trionfo di volte laccate bianche con decori a rombi e cerchi, intime nicchie avvolte da pareti, laccate anch’esse, con fregi e specchi che amplificano lo spazio, arredi rivestiti in morbido velluto nei colori vinaccia e rosa peonia.
Il piano superiore è quello che in maniera più diretta interagisce con la città attraverso le sue ampie vetrate. La sala principale è dominata da specchi e da materiali come il palissandro, l’ottone e ancora il velluto. Tubi in ottone lucido e marmo per il bancone del cocktail bar.
C’è anche un dehor che affaccia sulla piazza, ribattezzato “VyTA Garden”, «una sorta di oasi urbana dove prendersi una pausa dalla frenesia della città», conclude l’architetto che, ancora una volta, con questo brillante e prezioso progetto conferma la sua vocazione per gli ambienti energetici e densi di suggestioni, mirati a sollecitare sogni ed emozioni.
Ingredienti
600 gr gamberi rossi
1 zucchina
1 carota
80 gr burrata
olio extravergine
sale
aceto q.b.
Preparazione
Sgusciare i gamberi ed eliminare il budello interno, dividerli in 4 parti e metterli tra 2 fogli di carta forno. Facendo pressione creare 4 carpacci a forma tonda e mettere in congelatore per 30-40 minuti.
Tagliare le verdure con una mandolina e sbianchirle in acqua bollente per 20 secondi, raffreddarle in acqua ghiacciata. Scolare e condire le verdure con olio extravergine e sale, mettere il carpaccio sulla base del piatto, adagiarci sopra le verdure arrotolate e la burrata in fiocchi. Terminare con qualche erbetta aromatica e servire.
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