Persone ed energia alla Tortona Design Week. Il valore di mettere in scena oggetti che hanno un’anima
Aldo Cibic. © Stefano Babic
Dall’8 al 14 aprile 2019, nell’ambito della Tortona Design Week, Aldo Cibic racconta se stesso e il proprio lavoro con una singolare mostra all’interno di una delle sue realizzazioni recenti più apprezzate: il boutique hotel Savona 18 Suites, progettato insieme a Cibicworkshop. Arredi, disegni e oggetti ma anche fotografie e installazioni, coinvolgono il visitatore in un percorso poetico, teso alla ricerca della rappresentazione di un’estetica della vitalità.
Aldo, cos’è e cosa rappresenta per te l’esperienza hotel Savona 18 Suites?
Una tipica casa di ringhiera milanese trasformata in un design hotel, un progetto realizzato per il gruppo alberghiero Blu Hotels, nel cuore dei navigli. Savona 18 Suites è nato dalla ristrutturazione di un palazzo del novecento da tempo abbandonato, recuperato nel pieno rispetto dell’immagine architettonica e dell’autentico sapore di corte milanese. Rievocando una grande casa, e con un sapore intimo e accogliente, l’hotel offre agli ospiti un’inedita esperienza a due passi da uno dei quartieri più vivaci della città, combinando con delicato equilibrio il fascino retrò della struttura alla contemporaneità degli arredi e del progetto di interior.
Nella settimana del Salone hai messo in scena una mostra, Aesthetic of Vitality. Cos’è? Cosa si troverà varcando la soglia dell’hotel?
Persone ed energia. Questo è quello che mi aspetto come contributo più importante di questa manifestazione. Un incredibile numero di persone con le storie più diverse e con il desiderio di vedere e comunicare quello che sta succedendo. È un po’ quello che ho messo nel titolo della mostra: Vitality.
Oltre lo stile, la poesia entra nel design. Come? Dove?
Mi piace pensare che la poesia sia una parte essenziale del mio lavoro, e che cerchi di esprimersi a diversi livelli, dalla ricerca di un senso di gioia, a quella di un caldo funzionalismo, a un minimalismo “con anima”. In fondo, spero sempre che gli oggetti riescano ad esprimere un’anima che permetta loro di vivere autonomamente…
Riferimenti a cui ti ispiri e magari ti sei ispirato per Aesthetics of Vitality?
Senza volere, ho scoperto alcune assonanze: mi sono ritrovato in una citazione di Alessandro Mendini: «I miei oggetti hanno un’anima e io cerco di esprimerla».
Arte, design e architettura, insieme. Che valore aggiunto hanno per l’hotel? Cosa dicono dal Gruppo Blue Hotels?
Credo che questo sia stato veramente un lavoro fortunato, in quanto ho avuto la possibilità di mettere insieme nello stesso posto tutte queste diverse discipline. È stato un lavoro che ha avuto una risposta da parte della stampa veramente incredibile e il gruppo Blue Hotels non poteva avere migliore pubblicità.
Quali aziende di design avete coinvolto per la vostra installazione?
Insieme a mie fotografie e disegni, il percorso espositivo presenterà pezzi di Memphis; arredi inediti e autoprodotti, come la seduta Pankina, la libreria modulare Ellissima o il tavolo Otto; oggetti della collezione Standard; prodotti disegnati per Paola C., Fratelli Boffi, Venini, Slow Wood, Ghidini 1961 e installazioni Blumohito. Nel Garden 18, la corte interna di 310 mq sarà trasformata con divani e poltrone RODA in un grande salotto open air, verranno ospitati alcuni paesaggi-istallazioni di Blumohito, realizzati appositamente per la mostra.
Più in generale cos’è il fuorisalone per Aldo Cibic? Negli anni come è evoluto e cosa può significare per la community di addetti ai lavori e non solo?
È forse una delle caratteristiche più vitali della Milano Design Week: da evento fieristico per addetti ai lavori, è diventato una grande festa per la città. Il design è diventato patrimonio di tutti, un evento a cui partecipare in quanto ci si riconosce un senso di appartenenza.
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