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Ghiaccai, Perito Moreno ©Adobe Stock

2025: l’anno della protezione dei ghiacciai

Da Trento a Dubai, diverse le iniziative in moto a tutela di queste grandi risorse idriche


L’acqua proveniente dai ghiacciai è fondamentale per sostentare almeno due miliardi di persone al mondo, ma il cambiamento climatico sta provocando effetti importanti non solo per quel che riguarda l’approvvigionamento idrico ma anche sul fronte di eventi estremi come inondazioni, frane, innalzamento del livello del mare. Il 2023 è passato alla storia come l’anno in cui è registrata la maggiore riduzione idrica negli ultimi 50 anni con una perdita di oltre 600 miliardi di tonnellate di acqua. Il 2025 è stato dichiarato dall’Unesco e dalla World Meteorological Organization l’anno internazionale della protezione dei ghiacciai.

Numerose le iniziative che si stanno mettendo in moto a tutela della risorsa idrica, in Italia Cassa depositi e prestiti nell’ambito del piano strategico 2025-2027 ha deciso di potenziare le risorse a sostegno di pubbliche amministrazioni e imprese con l’obiettivo di migliorare la gestione di reti e acquedotti anche e soprattutto facendo leva su tecnologie innovative in grado di garantire il monitoraggio in tempo reale delle infrastrutture: tra le operazioni più recenti il finanziamento da 200 milioni del Consorzio Viveracqua, quello da 30 milioni per il Consorzio Bacino Imbrifero Montano e 15 milioni sono destinati ad Acqua Bene Comune Napoli.

La tutela dei ghiacciai diventa protagonista anche del mondo dell’arte per spingere la consapevolezza. Il Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e Il Muse, Il Museo delle Scienze di Trento ospitano dal 12 aprile e fino al 21 settembre la mostra “Ghiacciai”, nuovo grande progetto espositivo del fotografo, attivista e umanista Sebastião Salgado. L’iniziativa è frutto di un’idea che oltre al Mart e il Muse vede in campo anche il Trento Film Festival. La direzione artistica è di Lélia Wanick Salgado, la mostra è a cura di Gabriele Lorenzoni (Mart) e Luca Scoz (Muse) ed è prodotta in collaborazione con Contrasto e Studio Salgado.


In dettaglio, per il Mart di Rovereto Salgado ha selezionato oltre 50 fotografie in grande e grandissimo formato di ghiacciai di tutto il mondo, mentre per il Muse è stata progettata una grande installazione site specific negli spazi del Grande vuoto, “cuore pulsante” del museo a firma dell’architetto Renzo Piano


Le fotografie sono state scattate tutte in Canada, nel Parco Kluane Park.

Fino al 27 aprile nel complesso monumentale di Villa Manin a Passariano di Codroipo, in provincia di Udine, la mostra “Obiettivo 13 – Arte e cambiamenti climatici”, a cura di Giacomo Bassmaji e Linda Carello e organizzata dall’Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli-Venezia Giulia. Il titolo della mostra è ispirato all’obiettivo inserito nell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e sono sei gli artisti protagonisti fra i quali gli architetti Giovanni Betti e Katharina Fleck che accendono i riflettori sullo stato dei ghiacciai in Italia. A partire dalla prossima estate esperienza senza precedenti per i visitatori del museo Mmm Ortles, dedicato al tema del ghiaccio e allestito in una struttura sotterranea (il museo è situato a Solda, a 1.900 metri di quota) e del Mmm Firmian che trova spazio tra le antiche mura di Castel Firmiano. Si tratta di due dei sei musei localizzati nell’arco alpino e che fanno capo al circuito Messner mountain museum, ideato e realizzato dall’alpinista altoatesino Reinhold Messner. L’artista Lia Mazzari installerà microfoni sul ghiacciaio di Solda, che trasmetteranno in tempo reale i suoni e i ritmi del ghiaccio direttamente nelle sale espositive.

Sbarca a Dubai il digital artist Jacopo Di Cera: dal 18 al 22 aprile all’Art Dubai a Madinat Jumeirah negli Emirati Arabi in mostra un’installazione digitale inedita dedicata in particolare al collasso dei ghiacciai. Quaranta i monitor allestiti in verticale e realizzati con materiali riciclati e dunque al 100% sostenibili, su cui va in scena lo scioglimento del ghiacciaio della Brenva sul Monte Bianco che in un secolo ha perso 300 metri di spessore in un secolo, di cui 200 nei soli ultimi 20 anni.

In copertina: ©Adobe Stock

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