Plasma Studio ha firmato il nuovo locale della famiglia Innerkofler in val Fiscalina
C’è una novità sulla scena gastronomica della Val Fiscalina, in Alto Adige, ed è il Bistro Bergsteiger. Un luogo piacevole da frequentare sia nella stagione invernale, quando i confortevoli e caldi interni di legno accolgono gli avventori, sia nella stagione estiva, grazie all’ampia terrazza. Con vista sulle Dolomiti, questo locale è nato in piena pandemia, sfidando le sorti di una stagione turistica che non è mai decollata. Ma per fortuna alle spalle il Bistro Bergsteiger ha una famiglia di imprenditori che non sono certo alle prime armi e che, anzi, sa come muoversi e far fronte alle difficoltà.
Proprietaria dell’Hotel Dolomitenhof e della Dépendance Alte Post – costruiti a Sesto in Val Pusteria da un personaggio di spicco come Sepp Innerkofler, alpinista e militare austriaco divenuto molto famoso come guida alpina delle Dolomiti – a distanza di due generazioni la famiglia Innerkofler continua la propria attività turistico-ricettiva con grande passione e determinazione. E con un occhio all’architettura contemporanea.
È per questo che, sognando di realizzare un bistro dedicato al bisnonno Sepp, si è rivolta all’architetto più aggiornato e attivo della zona (e non solo, visto che lavora anche all’estero): Ulla Hell di Plasma Studio.
Nota per le sue architetture di montagna, innovative rispetto al paesaggio costruito consolidato eppure strettamente legate al territorio e alla sua memoria (basta pensare allo Strata Hotel e al più recente Residence Paramount Alma, solo per citare alcune delle sue opere), Hell ha dato vita a un ambiente che se nei materiali richiama la vicina “Touristenhaus” di inizio Novecento soggetta a tutela (come il rivestimento in legno di larice reinterpretato in chiave contemporanea e l’intonaco realizzato con pietra locale e sabbia), nelle forme, nei tagli, nelle scelte minimaliste racconta di un nuovo rapporto fra paesaggio e ambiente costruito.
Il locale rispetta la topografia circostante e si inserisce lungo il bordo di un terrapieno situato lungo un sentiero escursionistico in maniera tale che la vista sul paesaggio montano non venga occultata. Le sue dimensioni sono contenute e le geometrie si adattano alle preesistenze così da non interferire visivamente con l’edificio sottoposto a tutela. L’inserimento è quindi garbato e misurato ma non privo di carattere, volutamente pensato per far sì che siano le montagne a essere protagoniste.
Attraverso le sue ampie superfici vetrate, il Bistro si affaccia sulle Cime 1, 11 e 12 della Meridiana di Sesto.
Quando la neve si scioglie la copertura mostra il suo manto verde e si innalza in direzione delle montagne. Durante la stagione più calda le vetrate si aprono sulla terrazza ampliando all’aperto i coperti. All’interno, oltre al bancone, ci sono due sale che, grazie al loro dislivello, permettono a più commensali possibili la visuale verso l’esterno. L’ambiente è simile a un guscio di legno, intimo, accogliente, tranquillo. Sulle pareti corre un’infilata di stampe che ritraggono le montagne sulle quali Sepp Innerkofler ha fatto le prime scalate.
Il menu propone i piatti più amati da Sepp e quindi anche pietanze della tipica cucina altoatesina, come il Risotto al pino mugo, i Ravioli con spinaci selvatici, lo Strudel di mele, le Frittelle dolci con marmellata di mirtilli rossi. Il Bistro può anche essere la meta per la cosiddetta “merenda dell’alpinista”. Ai fornelli troviamo lo chef Christian Egarter, capace con la sua creatività di rendere straordinari anche i piatti più semplici, realizzati con materie prime locali e di stagione. Originario di San Candido, la passione per la cucina risale alla sua adolescenza.
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In copertina: Bistro Bergsteiger, Sesto (Bolzano). Progetto: Ulla Hell / Plasma Studio. Ph. © Florian Jaenicke
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