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Come l’arte riporta alla vita i tronchi di alberi morti

Da Milano a Basilea a Londra, le iniziative di artisti che valorizzano i fusti: tra rigenerazione urbana e impegno ambientalista


Dare una seconda vita agli alberi. Gli oltre 5mila martoriati e demoliti a seguito dell’alluvione che si è abbattuta su Milano a luglio di un anno fa. Tempestivo l’intervento del Comune che all’indomani dell’evento si è attivato con la messa a punto del bando “Milano per gli alberi” votato a raccogliere fondi per il ripristino del verde urbano. Iniziativa che ha raccolto numerosi consensi, e fra gli aggiudicatari di alcuni dei tronchi la designer Nicoletta Gatti che ha dato vita a un progetto artistico unico nel suo genere, al punto da diventare protagonista della Design Week. Il 15 aprile scorso è stata infatti tenuta a battesimo la mostra “Second Life: 10 alberi per 10 totem d’autore!” che sotto la guida di Gatti ha coinvolto i dieci designer Alessandra Baldereschi, Elena Salmistraro, Federico Peri, Francesco Meda, Giulio Iacchetti, Marco Piva, Mario Trimarchi,

Nicoletta Gatti, StudioPepe e Zanellato/Bortotto.

I vecchi tronchi sono stati portati a nuova vita, ciascuno figlio dell’estro e della creatività, per diventare veri e propri totem in un percorso artistico-narrativo che simboleggia la rinascita e l’amore per la natura e che punta a richiamare l’attenzione di cittadini e turisti su una rinnovata consapevolezza nei confronti del tema del cambiamento climatico. Le opere sono ora state trasferite negli spazi dell’Adi Design Museum e saranno battute all’asta nel mese di settembre: parte del ricavato verrà devoluto al Comune di Milano proprio nell’ambito della raccolta fondi “Milano per gli alberi”.


Il recupero di vecchi tronchi, quelli disseminati nelle città e spesso figli dell’incuria, è diventato una missione per Andrea Gandini, lo scultore degli alberi italiano per eccellenza, al punto da realizzare anche opere su commissione per ridare vita e lustro ad aree urbane.


Classe 1997, è dall’età di 17 anni che ha iniziato a scolpire vecchi tronchi prima a Roma e poi progressivamente in altre città d’Italia. Fra gli artisti internazionali che hanno fatto degli alberi la “materia prima” delle proprie opere spicca Klaus Littmann: l’installazione “Arena for a Tree” – commissionata dalla Fondazione culturale Basilea H. Geiger KBH.G – è sbarcata all’Arsenale Nord di Venezia in occasione della Biennale 2024.  La struttura in legno da 8 metri di altezza che richiama la forma di un’arca, e al cui centro troneggia un grande cipresso calvo, può ospitare circa 50 persone alla volta e resterà in Laguna fino al 31 luglio. Obiettivo: far immergere i visitatori in un luogo in cui la natura è al centro di tutto, anche in questo caso per accendere i riflettori sulla questione ambientale.

L’albero come elemento vitale è protagonista assoluto anche dell’ultima opera di Bansky, un murales realizzato a marzo su un edificio residenziale a Finsbury Park a nord di Londra. La particolarità sta nel “doppio” elemento: nell’opera una donna tiene in mano un’idropulitrice per spruzzare di vernice verde la parete dell’edificio davanti alla quale si staglia un albero completamente spoglio e potato. La parete verde fa dunque da sfondo all’albero creando l’illusione di una vasta chioma. Ma è già stata protagonista di un atto vandalico: ad appena due giorni dalla realizzazione la parete è stata imbrattata con vernice bianca.

In copertina: Second Life Exhibition ©Andrea Martiradonna

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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