Dove le competenze diventano ingredienti per costruire futuri professionali in linea con la domanda del mercato.
Investimento da 6 milioni di euro, 3 anni di lavoro, collaborazione con Microsoft: sono questi i dati di Phyd, il primo spazio interamente phygital in Italia ideato e finanziato dal Gruppo Adecco e il cui concept design e il progetto sono stati realizzati dallo studio milanese Il Prisma. Una piattaforma digitale e allo stesso tempo un luogo fisico, con sede in via Tortona a Milano, a due passi da Base e dal silos Armani, dedicato al mondo del lavoro, dove i candidati potranno trovare occasioni e opportunità per valutare e ricalibrare le proprie competenze, in un’ottica di formazione permanente e del superamento del mismatching tra domanda e offerta che il mercato del lavoro sempre più si trova a dover affrontare.
Un progetto che, tuttavia, non si baserà sull’idea di ricerca e incontro della “casa madre” Adecco, ma su un concept che va un passo oltre e che disegnerà, grazie all’intelligenza artificiale sviluppata da Microsoft, un percorso “su misura” per ogni candidato, che andrà dalla valutazione delle competenze e delle lacune fino a colloqui dedicati con dei coach. Parole chiave del progetto saranno quindi reskilling e occupabilità.
«Abbiamo costruito un ambiente e una piattaforma di questo tipo affinché le persone prendano consapevolezza dell’importanza di lavorare sulle loro competenze e diventare così protagoniste del proprio futuro professionale» ha dichiarato Andrea Malacrida, fondatore di Phyd e country manager Italia di Adecco.
Una risposta concreta all’esigenza di un mercato del lavoro in continuo cambiamento, dove, secondo le stime di Unioncamere, nel 2022 in Italia ci sarà bisogno di 2,5 milioni di nuovi occupati. Di questi, in settori come quello dell’ICT, è probabile che nei prossimi anni non si riuscirà a trovare personale qualificato. E senza questa continua formazione, che riguarderà singoli e aziende – Malacrida ha illustrato che nel futuro il 65% dei bambini farà un lavoro che oggi non esiste, legato a AI, coding, Big data, robotica, logistica e nel campo medicale – «neppure le aziende o la Pa potranno riusciranno a trasformarsi e ad essere competitive» ha specificato Silvia Candiani, ad di Microsoft Italia, partner dell’iniziativa. Candiani ha inoltre ribadito che «come Microsoft da aprile si è dato vita al progetto digital restart: un investimento da 1,5 miliardi di euro per la costruzione di data centre cloud, ma anche per investire sulle competenze. È stato stimato – ha continuato – che questa somma ne genererà altri 9 di investimenti».
Nel concreto, la piattaforma avrà sia un’interfaccia online dove, grazie all’intelligenza artificiale di Microsoft, verrà fatta «una fotografia dell’individuo, delle sue capacità numeriche e digitali, delle occupazioni che desidera fare o verso le quali ha bisogno di andare, realizzando successivamente un indice di occupabilità», come ha spiegato Manlio Ciralli, chief executive officer di Phyd. La novità è che questo processo potrà essere realizzato anche fisicamente nella sede di Phyd, in pieno stile phygital. Phyd sarà inoltre aperto a tutti e vi si terranno incontri, talk, opportunità di networking e percorsi di upskilling e reskilling, per la maggior parte gratuiti, oltre ad un palinsesto di 44 settimane di eventi che seguirà il calendario delle settimane milanesi, che sarà accessibile anche al pubblico.
Un connubio fisico-digitale, quello del progetto di Adecco, che si riflette anche nel concept e nell’architettura della location ideati e realizzati da Il Prisma, che per due anni ha accompagnato e ascoltato le richieste e le esigenze della committenza per questo luogo unico nel suo genere.
«Architettonicamente è stata una bella sfida – dicono dallo studio – perché, essendo uno spazio che non esisteva ancora, si sono dovute individuare le necessità e le esperienze di questo percorso, che deve essere un’esperienza totale, immersiva. Abbiamo dovuto quindi individuare queste fasi e creare spazi che avessero un’identità forte, ma allo stesso tempo anche un rimando al digitale».
Chiamato “The Greatest Adventure. You”, il concept progettuale si ispira all’Alternate Reality Game e si sviluppa in un percorso esperienziale articolato in quattro aree: Start Phyd, Training, Connection e Food. «L’ingresso, denominato Edge, è proprio il culmine dell’impatto di questo luogo immersivo – continuano – dove i confini tra digitale e architettonico quasi si fondono. In questo spazio senza barriere ci sono delle proiezioni che spiegano cosa è Phyd. Da lì si continua con questo controsoffitto luminoso, che è un chiaro rimando al digitale».
Successivamente si entra in un corridoio dove sono localizzate le quattro capsule dell’area training che, come spiegano, sono ispirate a dei phoneboot e interamente insonorizzate, dedicate alla fruizione individuale di contenuti ed esperienze eterogenee, dove l’utente si relaziona con Phyd attraverso la tecnologia (Self-interview, Self-portrait professionale, Assessment in 3D con visori a 360 gradi). Quinto elemento è Forge, uno spazio interamente flessibile attiguo al bistrot, è invece caratterizzato da pareti impacchettabili e arredi aggregabili, dove si potranno attivare esperienze di networking, condivisione, confronto, apprendimento e formazione verticale per piccoli gruppi. Arena è invece lo spazio dedicato alla connessione e ospita corsi, workshop, talk ed eventi. È adiacente al bistrot, al mondo del food, e anche in questo la parete divisoria è impacchettabile, in una commistione totale non solo tra fisico e digitale, ma anche tra fisico e fisico.
Immagine di copertina @Phyd
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